Coronavirus, dal 3 giugno stop alla quarantena per i cittadini Schengen che arrivano in Italia. L'Italia si prepara a riaprire le sue frontiere ai turisti europei ma nel Vecchio Continente in diversi ancora non ricambieranno la cortesia, almeno per il momento. A pesare sono i numeri dei contagi, soprattutto quelli che continua a registrare la Lombardia.
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«La pazienza ha un limite», ha attaccato nuovamente Di Maio. «Capisco anche la competizione tra singoli Stati, è legittima, a patto però che sia sana e leale. Se qualcuno pensa di trattarci come un lazzaretto allora sappia che non resteremo immobili». Il timore cui hanno dato voce da ultime anche le associazioni di categoria Federalberghi e Confturismo è che tra alcuni Stati si stiano creando accordi per creare «corridoi privilegiati», finalizzati a indirizzare i turisti verso Paesi come la Croazia, la Grecia, la Turchia. A discapito proprio dell'Italia. D'altronde, con la crisi economica che fa sempre più paura, in molte destinazioni a vocazione turistica sembra essere partita una vera e propria gara ad annunciare al mondo di essere 'covid-freè e attenti alla tutela dei viaggiatori.
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Intanto la novità è che dal 3 giugno, sulla base dell'ultimo dpcm, gli stranieri in arrivo dai Paesi dell'area Schengen e dalla Gran Bretagna non dovranno più rimanere chiusi in quarantena per 14 giorni. Per tutti gli altri cittadini europei quest'obbligo non ci sarà più a partire dal 15 giugno. Da giorni peraltro il governo spinge perché proprio per quella data ci sia una ripresa coordinata dei viaggi in Europa. Un modo per ridare slancio a un settore, quello turistico, vitale per il Paese. «Serve una risposta europea - ha ammonito ancora una volta Di Maio - perché se si agisce in maniera diversa e scomposta viene meno lo spirito Ue. E crolla l'Europa». Diversi però continuano a mostrare diffidenza verso la situazione sanitaria italiana. Ô il caso ad esempio dell'Austria. «L'Italia è ancora un focolaio, anche se in alcune regioni la situazione è migliorata», diceva ancora giovedì il ministro della Salute di Vienna, Rudolf Anschober.
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Con il governo del cancelliere Sebastian Kurz i contatti sono stati diversi nei giorni scorsi a livello di ministri per cercare di arrivare a una soluzione. Anche la Svizzera riaprirà solo il 6 luglio le frontiere con l'Italia. E da ultima la Grecia ha annunciato venerdì che per il 15 giugno ci saranno riaperture con una lista di 29 Stati, da cui l'escluso eccellente è il nostro Paese. Un comportamento che è stato bollato come «assolutamente riprovevole», dal governatore del Veneto Luca Zaia. Proprio Atene sarà una delle tappe di un tour di visite che Di Maio si prepara a fare nei prossimi giorni per cercare di disinnescare una narrazione che vede ancora l'Italia come il grande malato. Il titolare della Farnesina sarà in missione in Germania il 5 giugno, in Slovenia il 6 e in Grecia il 9. Incontri per tentare di spiegare che il Paese «dal 15 giugno è pronto a ricevere turisti stranieri e che agiremo con la massima trasparenza. Non abbiamo nulla da nascondere».