Calcio serie A: «Stadi aperti ai tifosi già in estate, anche a capienza ridotta»

Sabato 30 Maggio 2020 di R.U.
Calcio Udinese, i calciatori si allenano in gruppo al centro sportivo Bruseschi

La serie A riparte, ma senza tifosi non è calcio e passione. In casa Udinese ci si prepara auspicando che i tifosi possano tornare allo stadio già in estate, magari nella seconda metà di luglio. Del resto, hanno riaperto i centri commerciali, le palestre, le spiagge e presto anche cinema e teatri. I tifosi di calcio e del campionato di serie A, è il ragionamento, non andrebbero penalizzati. A dichiararlo è l'Udinese calcio, società che in questi mesi ha predicato più volte prudenza prima invitando a non sottovalutare il coronavirus, poi a non anticipare il riavvio del campionato di calcio di serie A prima che i giocatori potessero sostenere un'adeguata preparazione dopo due mesi di isolamento e attività sportiva in casa.
«La mancanza di tifosi negli stadi credo sia l’elemento più difficile da superare - ha spiegato in un'intervista al Gazzettino il direttore generale dell'Udinese, Franco Collavino - La lontananza dei tifosi è una penalità che inevitabilmente devi portarti dietro. La speranza è che l’evoluzione dei contagi da Covid-19 sia talmente positiva, soprattutto in estate, da consentire al Cts di prendere in considerazione la possibilità di aprire gli stadi, anche se a capienza ridotta, con le dovute tutele e distanze».
Un tentativo che il calcio sta provando in Serbia e Ungheria proprio in questi giorni «In altre nazioni sono pronti a questa riapertura parziale al pubblico negli stadi - concorda il direttore generale dell'Udinese - e dobbiamo in Italia solo sperare che le condizioni medico-sanitarie migliorino per poter attuare questa idea».
Alla fine la linea dell’Udinese, contraria alla ripresa il 13 giugno, si è rivelata quella giusta. «Questo è un punto molto importante - sottolinea Collavino - Abbiamo sempre sostenuto la voglia di completare questo campionato, ma di farlo rispettando tutte le condizioni di sicurezza per gli atleti e tutti i soggetti coinvolti. Non lo abbiamo fatto soltanto a parole, ma anche con i fatti all’interno di un’Assemblea di Lega in cui i club hanno votato all’unanimità per la ripresa del campionato. Noi come Udinese Calcio, in tempi non sospetti, raccomandavamo grande cautela; ci sono state diverse discussioni a riguardo in cui questi aspetti non sono stati considerati centrali nelle valutazioni. Abbiamo continuato a sostenere questa linea fino in fondo e abbiamo sempre puntato nella data del 20 giugno quella ideale per la ripartenza».
In campo l'Udinese dovrà difendere la salvezza, il dg bianconero lo sa beme «Prima della sospensione del campionato vedevo la squadra in crescita dal punto di vista del gioco, nonostante venissimo da 4 pareggi di fila, ma contro squadre in salute, tra cui cito Verona e Fiorentina. Tutto questo è stato interrotto e dovremmo ripartire con la grande determinazione di portare a casa l’obiettivo della salvezza, e penso che abbiamo tutte le carte in regola per centrarlo. Anche il format in caso di ulteriore sospensione del campionato è un tema che è in discussione, ancora non del tutto risolto, e che potrebbe trovare risposta nel prossimo Consiglio Federale. Per ora la Figc ha previsto un Piano B e un Piano C (disputa di play-off e play-out il primo e cristallizzazione della classifica il secondo), che dovranno ancora essere sottoposti all’attenzione del Consiglio il 4 giugno»
 

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