Unifarco lancia un salvagente immediato per l'estate in Nevegal

Sabato 30 Maggio 2020 di Federica Fant
La seggiovia del Nevegal

BELLUNO - Unifarco pronto a salvare il Nevegàl, già da quest’estate. «Pronti ad aprire in quattro giorni», afferma Massimo Slaviero, amministratore delegato dell’azienda farmaceutica con sede a Meano di Santa Giustina.

«Abbiamo già pronto lo statuto – interviene Slaviero -, ho preso l’impegno con il sindaco di Belluno e l’Alpe del Nevegàl a partecipare alla gara. Se ce la aggiudicheremo garantisco che in quattro giorni saremmo pronti ad aprire gli impianti per la stagione estiva». 

UNA VENTATA DI CORAGGIO
Dichiarazioni che danno coraggio a chi sul Colle vive e investe con la propria attività. «Una volta che il Comune ha acquisito gli impianti, si fa la gara e si parte - dice Slaviero -. Da parte mia ho già interessato il Consiglio di amministrazione di Unifarco». Per quanto riguarda la società, l’idea è quella di avere una gestione ampia, che «raggruppi anche gli operatori del Nevegàl – prosegue Slaviero -. Una società per la gente di Belluno. Il concetto è semplice: non avrà scopo di lucro, ma mira a creare valore alla società in generale e se ci fosse dell’utile, questo andrà investito sul territorio». 

Il manager guarda all’obiettivo. E per quanto concerne gli investimenti sugli impianti? «Ho parlato più volte con chi amministra la Regione Veneto – afferma – e c’è sempre stato l’impegno di sostenere questa partita. Certamente i tempi erano quelli precedenti all’epidemia Covid». Non solo piste da sci, bici e sentieri naturalistici. 

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L’ACQUISTO DEGLI IMPIANTI
Ma se Unifarco c’è, dal Comune non ci sono notizie e le prospettive non sembrano viaggiare sul binario della rapidità. È ancora in corso la procedura per individuare il professionista che redigerà la relazione di sostenibilità economico finanziaria dell’operazione, bando scaduto ormai il 15 maggio. Alpe del Nevegàl srl, dopo otto inverni di gestione, è pronta a cedere gli impianti. La Regione Veneto ha più volte dato la propria disponibilità ad intervenire sul Colle, a patto che gli impianti tornino di proprietà del Comune. C’è l’impegno dell’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, ma a palazzo Balbi (sede della giunta regionale) anche l’assessore alla Protezione civile, il bellunese Gianpaolo Bottacin (quindi legato al territorio) ha promesso un incontro all’associazione Belluno Alpina per parlare del bacino idrico multivalente (antincendio, innevamento artificiale e naturalistico). Attualmente l’acqua viene pompata tra il Piave e l’Ardo, ma viaggiando in salita arriva calda: rendendo così difficile l’innevamento. 

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NECESSARIO UN LAGHETTO 
«Il lago è necessario sul Colle» afferma Slaviero. Sul Nevegàl c’è un lavoro di squadra anche da parte di palazzo Ferro Fini (sede del Consiglio regionale), con un proposta di legge e un ordine del giorno di Franco Gidoni (Lega). E poi ci sono gli operatori del Colle e le associazioni: Nevegallika, Amici del Nevegàl, Belluno Alpina per citare quelle che già hanno in calendario il primo evento sul Colle: far rivivere la prima spedizione scientifica guidata dall’esploratore Francis Fox Tuckett, che partendo da Belluno salì per Valdart e arrivò sul Col Visentin. 
 

Ultimo aggiornamento: 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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