"Ponte" lungo, movida sotto controllo, si teme l'assalto alle bellezze della montagna

Sabato 30 Maggio 2020 di Redazione
Veduta del lago di Barcis
PORDENONE - Il meteo lascia spazio a qualche fulmine sparso qua e là in regione, ma in generale sarà un bel fine settimana dal punto di vista climatico. E sarà anche lungo, perché tanti pordenonesi si concederanno non solo due giorni, ma un “poker” che arriverà sino al 2 giugno, cioè a martedì. Un “regalo” post-lockdown, dal momento che tutti gli altri ponti primaverili sono stati vissuti in quarantena. Per forze dell’ordine, operatori turistici locali e amministratori dei Comuni, invece, sarà un week-end di superlavoro. E oltre ai controlli in città, saranno rafforzate anche le misure nella fascia montana, perché se da un lato si invitano i pordenonesi a visitare le bellezze locali, dall’altro si teme un assalto a zone turistiche che per natura e conformazione faticherebbero a gestire flussi importanti di persone garantendo allo stesso tempo il distanziamento sociale e il rispetto delle norme anti-contagio. 

PRECAUZIONI
Dalla movida della città, l’attenzione si sposta ai “paradisi” della montagna pordenonese. Da oggi, infatti, si rimette in moto la macchina turistica locale. Come anticipato negli scorsi giorni, a parte qualche attività per la cui ripartenza si attende ancora uno sforzo organizzativo (è il caso ad esempio delle visite guidate alla diga del Vajont), da oggi in montagna riapre quasi tutto. La Forra del Cellina, il ponte tibetano, la strada storica della Valcellina da ammirare a bordo del trenino turistico. E poi il lago di Barcis, con bar e servizi aperti e funzionanti, qualche locale a Piancavallo, le bellezze dell’Arzino. Tutte possibilità concrete per i turisti mordi e fuggi che potranno arrivare da tutta la regione. Ma ai tempi del Coronavirus, dietro ad ogni opportunità si nasconde un’insidia almeno della stessa forza. Ecco allora che a Barcis, ad esempio, sarà garantita la sorveglianza della polizia locale dell’Uti, coadiuvata dai volontari della Protezione civile, schierati per monitorare la situazione per tutta la durata del ponte. Anche in riva al lago Aprilis, infatti, non si dovranno verificare assembramenti e tra le persone dovrà essere rispettata la distanza minima di un metro. L’impiego delle pattuglie servirà proprio a garantire in modo discreto l’applicazione delle norme Per quanto riguarda invece le attività proposte dal Parco naturale delle Dolomiti friulane, gli operatori ieri mattina sono stati formati per essere in grado di guidare i turisti non solo tra le bellezze della montagna pordenonese, ma anche verso il rispetto di regole nuove, presenti anche nella Forra del Cellina. A bordo del trenino, poi, varranno le stesse norme del trasporto pubblico locale: distanza e mascherine. 

IN PIANURA
Come accaduto lo scorso fine settimana, che allora era il primo di libertà dopo il lockdown, a Pordenone e nei maggiori centri della provincia saranno aumentati i controlli anti-assembramenti. In città sarà monitorata la situazione nei pressi dei locali pubblici più frequentati e torneranno in campo sia gli steward che i vigilantes privati assunti dai titolari dei bar. Ma la situazione sembra più tranquilla: anche ieri, in provincia, non è stata elevata alcuna sanzione dalle forze dell’ordine. 
Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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