Avvio ancora tutto in salita per gli artigiani, si salvano i parrucchieri

Venerdì 29 Maggio 2020 di Lara Zani
RIPARTENZA Artigiani in difficoltà, si salvano i parrucchieri

PORDENONE - Imprese di servizi alla persona ripartite a pieno regime, nonostante le difficoltà legate all'interpretazione dei protocolli di sicurezza e la conseguente riduzione dell'attività, mentre stentano di più altre filiere. A fare il punto su luci e ombre di queste prime settimane della fase 2 è il presidente provinciale dell'Unione artigiani, Silvano Pascolo. Il problema principale, per molte attività, è quello che deriva dalle differenti interpretazioni dei protocolli sulle misure di sicurezza. Se si riuscisse a capire la ratio delle disposizioni e a chiarirle, tutto sarebbe molto più semplice. Basti pensare a una delle questioni di cui si parla in questi giorni, la quarantena dei libri, la cui durata viene interpretata in maniera diversa. Gli esperti si mettano d'accordo sui rischi di contagio e sul tempo per il quale il virus resiste sulle superfici. Altrimenti brancoliamo nel buio. Fra l'altro, mi pare che da nessuna parte si siano accertati focolai di contagio sviluppatisi a partire dalle biblioteche. Occorre chiarire quali sono le misure di sicurezza indispensabili e valutare il rapporto costi-benefici, non mettere più paletti possibile, altrimenti il rischio è che la gente finisca per non rispettarli.

SERVIZI ALLA PERSONA
Nonostante le difficoltà, comunque, le attività di servizi alla persona sono ripartite. E, dopo gli oltre due mesi di chiusura, sono state premiate dall'affluenza della clientela. Fra le categorie che nelle scorse settimane hanno dovuto misurarsi con l'incertezza dei protocolli ci sono i servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti. Per tutti, l'annuncio della riapertura ha fatto fioccare le richieste di appuntamento, che pure hanno dovuto essere ridotti e scaglionati per garantire la sicurezza. Alla fine spiega Pascolo si sono ovviamente adeguati alle misure . I barbieri lavorano esclusivamente su appuntamento e non hanno grossi problemi, considerato anche che nella maggior parte dei casi si tratta di realtà costituite dal solo titolare, che non prevedono la presenza di più clienti contemporaneamente. E anche le parrucchiere si sono organizzate, anche se il lavoro su appuntamento ha comportato una riduzione del numero di clienti che si possono accogliere. 

IL LEGNO
Più complicata la situazione in altri settori, per esempio quello del legno: Si sono interrotte le filiere spiega ancora Pascolo e prima che riprendano ci vorrà del tempo.

E si tratta di settori che avrebbero potuto evitare lo stop o, comunque, ripartire prima, considerato anche che le aziende hanno preso sul serio la situazione e applicato i protocolli in maniera rigorosa, per cui non ci sono stati casi di contagio. Avrebbero potuto ripartire prima, magari in maniera graduale. Se altrove lo stop alle aziende ha avuto anche lo scopo di ridurre gli spostamenti, per il presidente di Confartigianato Pordenone si tratta di un aspetto meno rilevante sul nostro territorio, dove l'impiego dei mezzi pubblici è limitato e la maggior parte dei lavoratori si sposta con i propri mezzi. Il risultato conclude è che adesso ci troviamo a dover gestire una ripartenza più difficile in una filiera bloccata. E a questo si aggiunge la questione economica. La nota positiva riguarda l'arrivo delle risorse: I prestiti fino a 20-25mila euro hanno cominciato a essere erogati, ma non avranno una funzione strategica: serviranno solamente a tamponare la situazione di emergenza attuale. Inoltre, dovranno poi essere restituiti, il che significa semplicemente spostare il problema più avanti.

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