Misure tempestive, così Tribunale immune. La presidente agli avvocati: «Dite chiaramente cosa ne pensate»

Venerdì 29 Maggio 2020
Lettera della presidente del Tribunale Antonella Coniglio all'Ordine degli avvocati
GIUSTIZIA
BELLUNO Il palazzo di giustizia di Belluno è rimasto immune al Covid. Non è un risultato scontato, visto che è sempre stato aperto, anche nel lockdown, e visti i contagi in altri tribunali in Italia. L’obiettivo “Tribunale Covid free” è stato raggiunto grazie all’opera di prevenzione e alle molteplici iniziative della presidente Antonella Coniglio, prese sempre in concerto con l’Ordine degli avvocati bellunesi. Per questo rapporto quotidiano con gli avvocati, ieri, dopo la protesta nazionale “Torniamo in aula”, che ha avuto due adesioni anche a Belluno, la presidente del Tribunale Antonella Coniglio ha scritto al presidente dell’Ordine, avvocato Erminio Mazzucco, chiedendo che chiarisca la posizione assunta in merito alle iniziative anti-Covid prese in questo periodo. 
IL CASO 
«Aderiamo alla protesta civile e gioiosa dei colleghi veronesi - avevano spiegato gli avvocati Roberta Resenterra e Liuba D’Agostini- che hanno ribadito la loro volontà di tornare in aula». Si tratta di proteste nazionali dei legali che lamentano in tutta Italia una «giustizia dimezzata» e che in queste ore, oggi a mezzogiorno, in Italia (non a Belluno ndr), sfocerà anche in un flash mob. Ma il messaggio poteva essere equivocato e per questo ieri la presidente Coniglio ha chiesto chiarezza.
LA PRESIDENTE
«Leggo su “Il Gazzettino” di oggi - ha scritto ieri la presidente Coniglio all’Ordine degli avvocati - della iniziativa degli avvocati Resenterra e D’Agostini che chiedono il “ritorno in aula”. A parte l’equivocità del messaggio che intende far intuire la mancanza di attività giudiziaria, che invece procede sia pure parzialmente sia con le udienze da remoto in civile e penale sia con quelle in presenza sia per le separazioni che per i procedimenti penali, non ho compreso la posizione dell’Ordine degli avvocati attraverso le parole del presidente come riportate dall’articolista. Chiedo quindi che sia chiaramente esposta dall’Ordine la posizione assunta in relazione alle iniziative di questa Presidente prese sempre in concerto con l’Ordine stesso che in recente passato sono state sottolineate per tempestività ed efficacia dirette a preservare il palazzo di giustizia dalla diffusione della epidemia (obiettivo peraltro finora pienamente raggiunto)». E la presidente conclude ricordando che la protesta «è assolutamente contraria al rapporto attualmente instaurato con l’Ordine, che quotidianamente interloquisce per il tramite del suo presidente con richieste anche non formali immediatamente riscontrate con impegno non da sottovalutare e non credo comune a tutti i Tribunali».
GLI AVVOCATI
Contattato al telefono il presidente dell’Ordine, avvocato Erminio Mazzucco, ha spiegato che la risposta arriverà dopo la riunione del Consiglio dell’Ordine e quindi non ha anticipato nulla. Contattate le avvocatesse Resenterra e D’Agostini hanno sottolineato che non c’era alcuna «polemica nei confronti del Tribunale di Belluno, cosa che assolutamente non era nelle nostre intenzioni nemmeno nelle nostre affermazioni». «A Belluno è l’unico Tribunale dove abbiamo continuato a celebrare le udienze di separazione e divorzio - dicono le avvocatesse che lavorano anche in altri fori -. Abbiamo preso posizione nei confronti delle decisioni assunte a livello politico e ministeriale. La Giustizia è un servizio essenziale che non andava toccato e a livello nazionale abbiamo aderito alle proteste degli avvocati per una completa ripresa delle attività forensi».Hanno sempre sottolineato: «Il problema è a Roma il nostro presidente del Tribunale e il procuratore sono sul pezzo e continuano fare udienze, quelle previste. Viviamo ancora in un isola felice».
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