Galline rubate al presidente degli agricoltori: «Ignobili, ora li aspetto al varco»

Giovedì 28 Maggio 2020 di Luca Marin
Galline rubate al presidente degli agricoltori: «Ignobili, ora li aspetto al varco»
S.GIORGIO DELLE PERTICHE - L'altra notte ignoti hanno tagliato la rete di protezione di un'azienda agricola e hanno rubano due galline e due conigli dalla fattoria didattica dell'agriturismo Villa Bozza in via Signoria, ad Arsego. Il titolare della tenuta agricola, il presidente provinciale della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Roberto Betto, non esita a definirlo un vero e proprio furto per fame. Ma teme che l'episodio possa ripetersi: «L'altra notte, presumo verso le due, i ladri, indisturbati, hanno tagliato la recinzione perché i cancelli erano chiusi con il lucchetto - racconta il numero uno della Cia - all'interno del cortile, dove svolgo le attività di fattoria didattica per le scolaresche, c'erano anche altri animali come i pavoni e le oche, più difficili però da catturare perché reagiscono all'intruso. Io ho denunciato questo furto non certo per il valore del danno subito ma per mettere in guardia tutti quanti: oggi, in tempi di Covid-19, le persone sono in sofferenza e chi non ha da mangiare deve trovare qualche espediente per andare avanti».

L'ARRABBIATURA
Il presidente Betto non nasconde la propria arrabbiatura utilizzando toni severi e perentori, in particolare sui social, poco dopo aver scoperto il furto degli animali: «Vorrei ringraziare tantissimo quell'ignobile personaggio che stanotte si è rubato gli animali della nostra fattoria - attacca Betto - stai molto attento perché hai le ore contate. Le telecamere ti hanno ripreso quindi ti conviene restituirci gli animali altrimenti a ore avrai le forze dell'ordine sotto casa». Il presidente degli agricoltori padovani, da un anno consigliere comunale a San Giorgio delle Pertiche, sostiene di non avere alcun intento persecutorio nei confronti dei ladri: «Se c'è qualcuno che ha bisogno di una gallina basta che me la chieda - risponde Betto - anche in passato ho cercato di andare incontro a chi ne aveva bisogno. Non sopporto però di essere privato, con la vigliaccheria, di animali che erano utili alla fattoria didattica. Oltre al fatto che sono più i danni causati dall'effrazione che l'ammontare del bottino, questo episodio è un inquietante segnale di una situazione esplosiva. Come nell'immediato dopoguerra, la gente comune per sopravvivere andava a rubare per le case. Temo che dopo l'emergenza Covid-19 ci possiamo ritrovare nelle stesse condizioni di allora».

Roberto Betto è sicuro che i ladri, prima o poi, possano ritornare: «Nel 2017 ho sporto ben sette denunce di furto alla stazione dei carabinieri di Camposampiero - ricorda il presidente della Cia - la mia azienda agricola era stata presa di mira in modo sistematico dai delinquenti. Mi avevano portato via di tutto, anche i macchinari che adoperavo in fattoria. Ora però non ci sto a ripetere l'esperienza di tre anni fa: non andrò a dormire e li aspetterò. Io ho grande rispetto per le altre persone ma non ho nessuna intenzione di rivivere l'angoscia dei sette furti consecutivi di tre anni fa. Cosa farò se li vedo? Ancora non lo so, ma io non vado a letto».
 
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