Con il coronavirus abbiamo dimostrato di avere senso di comunità

Mercoledì 27 Maggio 2020
Caro direttore, 
nei giorni scorsi rispondendo a una lettera al suo lei scrive: il virus ha almeno un merito: ha fatto emergere capacità e incapacità della classe di governo. A parte il fatto che i Paesi UE copiano i provvedimenti da noi e dove non copiano vanno peggio, lei però non dice una parola contro i cittadini che non rispettano le regole. Qui a Venezia hanno dato consistenti multe ma non è bastato.
Il vero problema dell'espandersi della pandemia non sono le regole, ma il fatto che ognuno interpreta le regole date con i propri interessi. Questo deve emergere dalla stampa se vuole fare vera informazione altrimenti è solo contro ogni decisione anche se giusta e si alimenta il pessimismo. 

Daniele Rosan


Caro lettore, 
forse sbagliando, appartengo alla categoria di coloro che pensano che ottimisti e pessimisti danno entrambi il loro contributo alla società. Con la differenza che i primi inventano l'aeroplano, i secondi il paracadute. Comprenderà dunque che, per predisposizione, non ho alcuna inclinazione nel diffondere o alimentare il pessimismo. Men che meno in una situazione come quella attuale, dove i dati negativi bastano e avanzano. La mia era una valutazione rispetto ad alcune considerazioni critiche di un lettore sulle scelte della classe di governo in questo periodo.
Continuo a pensare che questa difficile emergenza abbia evidenziato limiti e capacità della classe dirigente: chi aveva e ha i numeri lo ha dimostrato, chi non li ha e non li aveva è naufragato nella crisi. Per ciò che riguarda invece una valutazione generale sul Paese e sulle reazioni dei cittadini di fronte alla pandemia da coronavirus penso di essere molto più positivo, o se preferisce ottimista, di lei. Mi spiego: le regole sono importanti. Possono essere giuste o sbagliate, ma è comunque determinante che vengano poi applicate e rispettate. A me pare che la grande maggioranza degli italiani abbia risposto con sufficiente rigore e attenzione alle imposizioni e ai divieti stabiliti dal governo per contrastare il contagio. Ci siamo spesso descritti come un popolo indisciplinato e incline ad un esasperato individualismo: abbiamo invece dimostrato di avere anche un senso di comunità e dell'interesse collettivo.
Naturalmente non sono mancate le minoranze riottose e rumorose come quelle che, per esempio, hanno affollato le piazze in questo ultimo fine settimana senza mascherine ne rispetto del distanziamento. Nei confronti di costoro è opportuno usare la massima severità. Perché in gioco ci sono le libertà e i diritti di tutti noi. Non so se affermare questo sia fare vera informazione. È semplicemente quello che penso.
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