Giro in moto con il nipote: Monica muore davanti agli occhi del compagno

Martedì 26 Maggio 2020 di Filippo De Gaspari
Monica Favaro
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MIRANO - Un'altra perdita dolorosa per Mirano, un altro dramma della strada consumato in sella a una moto, dopo la tragedia di domenica scorsa a Mestre dove aveva perso la vita Michele Scappin. 

IL DOLORE
A piangere questa volta sono i parenti e gli amici di Monica Favaro, 56 anni, rappresentante, sbalzata di sella dopo lo schianto terribile di domenica sera a Sant'Ambrogio di Trebaseleghe, quando era ormai a pochi chilometri da casa. La donna stava tornando da una giornata di relax e spensieratezza in montagna: era in sella con il nipote, Riccardo Silva, 34 anni, rimasto ferito gravemente ma non in pericolo di vita e al terribile incidente ha assistito, impotente, anche il compagno di Monica, Moreno Patron, che seguiva la Honda 1000 su un'altra moto. L'uomo non ha potuto fare altro che fermarsi, correre verso l'amore di una vita e vederla morire tra le sue braccia. 
COLLEGHI
I due, entrambi originari di Mestre, erano anche colleghi di lavoro: si occupavano di rappresentanza e promozione a domicilio di una nota marca di sistemi di cottura. Lavoravano insieme in quest'ambito da circa vent'anni e chi conosceva Monica parla di una donna solare, sempre sorridente e gentile con tutti, amante del suo lavoro e della vita. «Una donna sempre disponibile - conferma Moreno affranto - un volto di sorrisi stampati, grande professionista nel lavoro e benvoluta da tutti». La coppia aveva trovato casa alla periferia di Mirano, in via Toti, nella frazione di Ballò. Qui aveva il fulcro la loro vita privata e lavorativa e anche le occasioni di svago con i famigliari, sia da parte di Moreno che di Monica, figlia unica ma legatissima a tre fratelli acquisiti.
IL VIAGGIO
Domenica Monica stava scendendo da Pedavena, in provincia di Belluno, in sella alla moto di Riccardo, residente a Mira e appassionato centauro. Un viaggio in relax, a velocità moderata, lei saldamente ancorata al sellino passeggero. Improvvisamente, lungo la Sp 44 a Sant'Ambrogio, la strada dei centauri e dei ciclisti, non lontano dai confini con la provincia di Venezia, la tragedia: la Honda sulla quale viaggiavano zia e nipote urta una Renault Clio, condotta da un giovane di Trebaseleghe, che viaggia nello stesso senso di marcia, verso Noale. La moto è come impazzita, finisce nel fossato, mentre i due passeggeri vengono disarcionati e sbalzati sull'asfalto diversi metri oltre. Per Monica non c'è stato nulla da fare: è morta sul colpo nonostante il pronto intervento del compagno che la seguiva e che ha assistito alla scena senza poter fare nulla per salvarla. «Mi sono subito reso conto - racconta a fatica Moreno - della gravità della situazione: sono arrivato per primo su di lei, ma non c'era già più». 
INDAGINI
Monica è morta praticamente sul colpo. Riccardo ha invece riportato ferite agli arti: dopo i primi istanti di apprensione, è stato giudicato fuori pericolo. Sottoposto a intervento, ne avrà per circa un mese. Sul posto, insieme ai soccorsi, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Cittadella per ricostruire la dinamica dei fatti e definire le responsabilità. 
La tragedia della strada di domenica scorsa a Trebaseleghe segue esattamente di una settimana lo schianto che si è portato via, domenica scorsa, alla rotonda della Nave de Vero a Mestre, Michele Scappin, 50 anni, anche lui di Mirano e i cui funerali si sono celebrati ieri nella chiesa di San Leopoldo Mandic. 
Filippo De Gaspari 
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Ultimo aggiornamento: 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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