Il virus ha almeno un merito: ha fatto emergere capacità e incapacità della classe di governo

Domenica 24 Maggio 2020
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Caro direttore,
molti elettori non ce la fanno a non rimanere basiti di fronte alle sceneggiate della politica. La vecchia DC che ci ha governato per decenni, pur con tutti i difetti non è mai arrivata a tanto, i ministri del passato, si dimettevano più o meno spontaneamente per molto, molto meno di quello che è successo all’attuale ministro della giustizia. Anche l’ex premier Massimo D’Alema, per il quale non nutro una benché minima simpatia; tuttavia non posso non riconoscere a questo politico di vecchio stampo discendente del partito comunista di cui non ha mai rinnegato il passato, una sua onestà intellettuale e politica, condizione decisamente sconosciuta a questi nuovi politici. I M5S arrivati ad avere la maggioranza relativa alle ultime elezioni, hanno mandato in parlamento e oggi anche al governo, gente raccattata qua e là, che poi ne hanno combinate di tutti i colori, non certo perché disonesti, tuttavia esperienza e intelligenza politica, non si acquistano da un giorno all’altro, ci vuole gavetta ma anche costanza per mantenere il giusto equilibrio, un sistema difficile per molti da poter mantenere. Questi qui ora che hanno assaggiato il piacere dei benefici derivati dal potere, adesso non li schiodi neppure a cannonate. Vogliamo poi sorvolare sul comportamento di Matteo Renzi, che non è secondo a nessuno per eloquio politico, in questa circostanza si è tranquillamente allineato dopo aver lanciato strali a destra e manca, tutto pur di non dover probabilmente andarsene a casa. Di conseguenza cari elettori statevene pure sereni, come diceva il Matteo nazionale e se proprio non ce la fate più, non dovete rifugiarvi nell’anonimo assenteismo, perché in questo modo fate il gioco di quelli ideologicamente schierati.

Ugo Doci

Caro lettore,
tutte le crisi hanno almeno un risvolto positivo: mettono a nudo capacità e incapacità. Sopratutto delle classi dirigenti. Perché nell’ordinaria amministrazione, con un po’ di furbizia e mestiere, molti riescono a nascondere o a dissimulare nella quotidianità i propri limiti, la propria inadeguatezza e impreparazione. O a far risaltare alcune qualità e celare difetti più gravi. Ma quando si scatena una tempesta sanitaria ed economica come quella attuale, quando bisogna fare i conti con un’emergenza di dimensioni globali e che investe ogni ambito della vita dei cittadini, non ci sono più alibi: bisogna uscire allo scoperto, mostrare davvero di che stoffa si è fatti. Misurarsi con i problemi e assumersi responsabilità. E mostrare ai cittadini il proprio valore nell’affrontare i problemi e nel dare loro una soluzione. La guerra al Covid da questo punto di vista è stata, per alcuni uomini politici di livello nazionale ma anche regionale, impietosa: ha fatto risaltare qualità ma anche emergere con tutta evidenza limiti e incompetenze, assenza di visione e di coraggio. Non è neppure il caso di fare nomi e cognomi: parlano i fatti. Basta riflettere sulle diverse efficacia con cui le singole regioni hanno affrontato l’emergenza sanitaria. O mettere per esempio in fila tutti gli annunci, le retromarce, i balletti di date che hanno contraddistinto per la gestione della crisi sul fronte scolastico. Per non parlare della giustizia e dei boss disinvoltamente fatti uscire dalle carceri con la scusa del virus. Oggi le priorità sono evitare la recrudescenza del contagio e rimettere in moto il Paese. Ma verrà il momento in cui ai cittadini verrà chiesto di esprimersi con il voto. E in quel momento sarà opportuno non dimenticare la lezione di questi mesi.
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