Banchi abbigliamento e merci restano chiusi: ambulanti sul piede di guerra

Venerdì 22 Maggio 2020
protesta degli ambulanti a Castelfranco
CASTELFRANCO - Sfuma il rischio dell'annullamento del mercato ma i banchi di abbigliamento e merci rimarranno chiusi. Un confronto durato oltre tre ore quello avvenuto ieri pomeriggio tra il sindaco Stefano Marcon, l'assessore Marica Galante, i rappresentati di categoria e gli ambulanti per ridisegnare il mercato di Castelfranco in seguito alle modifiche fatte martedì che vedevano un distanziamento maggiore dei banchi e un allargamento da Piazza Giorgione su via Filzi, Cazzaro e dentro le mura. All'inizio del confronto gli ambulanti erano decisi ad annullare il mercato di domani, sabato 23 maggio, fino a quando non si fosse giunti a un accordo sulla disposizione che mettesse nelle condizioni tutti di riacquisire le proprie postazioni e di lavorare in piazza Giorgione. La riflessione è però poi andata ai colleghi dei banchi di alimentari, frutta e verdura che avevano già preparato il furgoncino. Da qui la decisione di mantenere il mercato con la formula allargata. «Io non me la sento di dire agli ambulanti che hanno già caricato le cose sul camion di non venire», ha detto il sindaco durante l'incontro. Parere condiviso anche dagli ambulanti. «Non vogliamo penalizzare chi ha già approvvigionato le merci», afferma Fabrizio Sabbadin, titolare di un banco di abbigliamento. Gli ambulanti quindi domani mattina, sabato 23 maggio, saranno in piazza Giorgione ma senza aprire i loro banchi. 
LA PROTESTA
«Circa il 60% dei banchi domani, sabato 23 maggio,  rimarranno chiusi - spiega Andrea Vettoretti, titolare di un banco di intimo - Oggi e domani avremo degli incontri con l'amministrazione affinché per martedì 26 maggio ci sia un piano condiviso e il mercato possa tornare ad essere completo». Tra le idee portate all'attenzione dell'amministrazione, quella di ridurre gli spazi spesso al limite occupati dai banchi in maniera tale da guadagnare qualche metro. «Con la soluzione che abbiamo pensato rimarrebbero fuori una decina di banchi a differenza dei 40 della proposta dell'amministrazione», spiega Sabbadin. A fine riunione gli ambulanti hanno portato il sindaco e il vicesindaco Gianfranco Giovine sul marciapiede di piazza Giorgione alla ricerca di una soluzione anche per i plateatici che lo scorso martedì, per la prima volta in un giorno di mercato, sono rimasti aperti. «Sembra che lo stato di fatto sia diverso da quello di diritto ammette Marcon Ora ce ne siamo resi conto e questo ci lascia dei margini di lavoro e operatività che se non è quella anti Covid 19 ci andrà molto vicino. Abbiamo capito che l'emergenza genera delle incomprensioni. Per noi il principio alla base era quello di dare a tutti la possibilità di riaprire. Ora abbiamo aperto dei tavoli di confronto tecnici per cercare la soluzione migliore». 
IL DIETROFRONT
A Oderzo il Comune fa un passo indietro rispetto al nuovo assetto del mercato settimanale: mercoledì non ci sarà più la suddivisione per settori merceologici, con i conseguenti spostamenti che hanno fatto imbufalire molti ambulanti. Non si transige sulla mappa: la disposizione delle bancarelle rimarrà quella che è stata studiata con le nuove zone ricavate lungo tutta via Garibaldi, in piazzale della Vittoria e in piazza Castello. Su ciò che invece si retrocede sono i settori merceologici. Da sempre il mercato opitergino ne ha avuti due: l'alimentare e il non alimentare. Mentre mercoledì le attività erano state raggruppate per tipologia. «Si sceglie in ordine di graduatoria tra i posteggi che hanno la propria misura ma in questo caso ci si deve ridimensionare» spiega la sindaca Maria Scardellato. «La graduatoria risale ancora al 1992 dice Giuseppe Ceron, ambulante opitergino di lungo corso - La mappatura del mercato è registrata in Regione Veneto e la concessione regionale scade a dicembre 2021. In teoria fino a tale data la disposizione non potrebbe essere variata». 
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