Veneto a zero contagi, ma ci sono 15mila tamponi "arretrati" da esaminare

Venerdì 22 Maggio 2020 di Alda Vanzan
Veneto a zero contagi, ma ci sono 15mila tamponi "arretrati" da esaminare
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Una sfilza di zero. Padova: 0. Vo': 0. Treviso: 0. Venezia: 0. E poi Verona, Vicenza, Belluno, Rovigo. Zero perfino nel cluster dei domiciliati fuori del Veneto. Ieri, per la prima volta in tre mesi, il bollettino delle ore 17 diffuso dalla Regione non ha registrato un solo contagio, in netto anticipo sulle previsioni. Nessun nuovo ammalato? In realtà non è proprio così, perché il confronto va fatto anche con il bollettino della mattina che aveva registrato tre casi in più a Padova rispetto alla sera precedente. E, soprattutto, c'è da tenere presente che i tamponi vengono sì fatti, ma c'è un rallentamento nella loro processione a causa di due macchine che si sono guastate a Padova e di una a Treviso che, per il troppo lavoro, ha preso fuoco. Per intenderci: sono 15mila i tamponi bloccati in magazzino che devono ancora essere esaminati e non è detto che, vista la mole, siano tutti negativi.

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Tant'è, a dare la bella notizia dei zero contagi è stato inusualmente il professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia di Padova, laboratorio di riferimento regionale. Visto il bollettino delle ore 17, dopo un paio d'ore Crisanti ha affidato all'ufficio stampa dell'Università di Padova un entusiastico commento: «Questo è il risultato di un lavoro che ha visto in prima linea la Regione, l'Università di Padova e l'Azienda Ospedale di Padova. Il merito va a tutte le persone che hanno lavorato giorno e notte per raggiungere questo risultato, e alla fine l'intuizione di cercare gli asintomatici ha pagato. Il modello Veneto funziona. Lo ZERO (scritto tutto maiuscolo, ndr) è un bene prezioso da conservare con un comportamento virtuoso. Il mio grazie a tutti quelli che ci hanno creduto, a chi ha rispettato le regole spesso dure delle precauzioni messe in atto per il contenimento dei contagi, confidando che questo importante traguardo non vada perso».

IL CONFRONTO
La sfilza di zero del bollettino veneto di ieri sera va raffrontata con i numeri diffusi otto ore prima. Il report mattutino dava addirittura un saldo negativo (-2), tanto che durante la consueta conferenza stampa a Marghera ne era stato chiesto conto al governatore Luca Zaia. La spiegazione l'aveva data l'assessore alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin: i numeri stanno indubbiamente calando e siccome inizialmente vengono registrati come positivi anche i casi dubbi, quando si corregge possono esserci saldi negativi. Nello specifico, ieri mattina rispetto a ieri sera il bollettino dava -2 perché c'erano +3 nuovi casi a Padova, -4 a Verona e -1 nel cluster dei domiciliati fuori Veneto. Nell'arco della giornata la situazione è rimasta immutata: zero contagi, anche se rispetto al giorno precedente ci sono sempre i tre nuovi casi di Padova. Per non parlare dell'incognita del 15mila tamponi da processare in magazzino. Insomma, lo zero è sicuramente un ottimo risultato, ma lo sarebbe di più anche dal punto di vista scientifico se non ci fossero ingenti scorte di stecchi da analizzare e smaltire.

I DATI
Gli altri dati del bollettino veneto: è diminuito il numero delle persone in isolamento (-249) e dei ricoverati in terapia intensiva (-3, adesso sono 40 di cui 27 negativizzati), ma si continua a morire, 17 le vittime nell'arco della giornata per un totale tra ospedali e case di riposo di 1.853 decessi. Un nuovo decesso c'è stato anche in Friuli Venezia Giulia dove complessivamente i morti sono stati 323. In Italia sono state 156 le vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia; in totale i morti sono saliti così a 32.486. Mercoledì l'aumento era stato di 161 vittime. L'unica regione a segnare un aumento degli attualmente positivi al coronavirus è stata la Lombardia.
 

Ultimo aggiornamento: 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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