Ceggia in lutto per Lucia, morta in culla a 40 giorni

Giovedì 21 Maggio 2020 di Fabrizio Cibin
Ceggia in lutto per Lucia, morta in culla a 40 giorni
«Lucia ora è diventata un piccolo angelo». Il pensiero della comunità che si è stretta alla mamma, al papà ed alla sorellina nel giorno dei funerali, che sono stati celebrati ieri pomeriggio, è addolorato e unanime. E lo ha espresso fin da subito, da quando a Ceggia è iniziata a diffondersi la notizia della tragedia che si era consumata nell'abitazione, in pieno centro, della famiglia di origine nigeriana, da tempo integrata in paese. Aveva solo quaranta giorni, Lucia Edeh Chizoba, quando è stata strappata alla vita da quella che sembra a tutti gli effetti la cosiddetta morte bianca.

La piccola si trovava nella culla e la mamma Ada era andata a prenderla, probabilmente per allattarla. Si è subito accorta che qualcosa di grave stava accadendo. Richiamata l'attenzione di papà Stephen, la piccola è stata portata subito al Pronto soccorso dell'ospedale di San Donà. Ma il momento drammatico si è presto trasformato in una tragedia senza possibilità di tornare indietro: la bimba era spirata. A quanto pare gli accertamenti dei medici avrebbero appurato che si è trattato di una morte bianca, detta anche sindrome della morte in culla, un fenomeno che non trova ancora spiegazioni definitive nella comunità scientifica.
Oltre ai genitori, Lucia lascia la sorellina Chimamanda Mia, gli zii Ilaria e Giuseppe e la nonna Emilia. I funerali sono stati celebrati ieri pomeriggio nella chiesa San Vitale Martire di Ceggia. Il parroco don Fabio Soldan in questi giorni è stato molto vicino alla famiglia ed ha portato il suo supporto e conforto.

La straziante notizia ha colpito molto la comunità ciliense che, attraverso la parrocchia, la Caritas ed il Comune, si è attivata per aiutare la famiglia, sia sul piano umano che materiale. E' stata attivata tutta una rete di supporto per essere vicini alla famiglia, soprattutto a mamma Ada particolarmente provata dal dolore, anche ad un punto di vista psicologico; in questo senso si è mossa anche l'Azienda sanitaria. «E' una tragedia che ha colpito tutta la comunità ciliense ha commentato il sindaco, Mirco Marin e fin da subito ci siamo mobilitati per essere vicini a questa famiglia. Innanzitutto ribadisco il cordoglio mio personale, dell'amministrazione comunale e di tutta la collettività. Come comunità siamo vicini a questa famiglia in tutto ciò che può essere possibile come aiuto, in questo particolare momento di difficoltà. Ho dato disposizione ai miei uffici affinchè verifichino le necessità che possono essere riscontrate in questo momento. Come detto, siamo vicini a questa famiglia dal punto di vista umano, ma non solo».
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