Zaia: «Ricorso contro il decreto rilancio, ignorate zone rosse del Veneto» Video

Giovedì 21 Maggio 2020 di Raffaella Ianuale
Il presidente del Veneto Luca Zaia
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Coronavirus in Veneto. Luca Zaia in diretta oggi,  giovedì 21 maggio 2020. Il punto del presidente al quarto giorno dopo la fine del lockdown e le riaperture, punta ancora sulla prudenza per evitare il riavvio del contagio. Inoltre di fronte alla protesta dei rappresentati di nidi e asili privati davanti alla sede della protezione civile di Marghera, Zaia annuncia per domani l'ordinanza sui centri estivi che potranno aprire da lunedì. Ha inoltre parlato del ricorso contro il decreto Rilancio del governo che ha ignorato le zone rosse del Veneto.

Covid, le ordinanze e i documenti
Le linee guida del Veneto e la nuova ordinanza regionale (Scarica il PDF) dopo la pubblicazione ufficiale del nuovo Dpcm del Governo (Scarica il PDF). Domande e Risposte. Fase 2 e nuova ordinanza: cosa possiamo fare e cosa no
 

Luca Zaia, la diretta di oggi

Il bollettino
Sono solo 8 i nuovi casi di positività al Covid in Veneto nelle ultime 24 ore, per un conteggio totale di 19.038 infetti dall'inizio dell'epidemia. Eseguiti 12mila tamponi, gli attualmente positivi sono 3.286, mentre sono 3.210 le persone in isolamento,  i ricoverati ammontano a 566 (-9), in terapia intensiva ci sono 46 (-1) pazienti di cui 15 positivi e 31 negativi,  i dimessi sono 3.229, i decessi complessivi hanno raggiunto quota 1.841, di cui 1.337 nelle strutture ospedaliere.

L'ordinanza
Ricorso del Veneto contro l'esclusione delle zone rosse venete tra i destinatari degli aiuti del Decreto rilancio. «Davanti ai duecento milioni stanziati non mi si può dire che vanno a tutte le zone rosse escluse quelle del Veneto. Noi facciamo ricorso perché il decreto è offensivo per i veneti» ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia durante il punto stampa di oggi. «Davanti a 200 milioni stanziati - ha aggiunto - non puoi dire che vanno alle zone rosse di tutti tranne che del Veneto, che ha avuto 1.847 morti e 19 mila malati». Poi il governatore ha concluso: «Questo decreto verrà buttato nel cestino e dovrà essere iscritto, perché a mio avviso è assolutamente imbarazzante»

Assembramenti
Il presidente Luca Zaia in diretta dalla sede della Protezione civile chiede prudenza.
«Siamo ancora subissati da segnalazioni per assembramenti dei giovani e non utilizzo della mascherina. E' un problema che si rivela in tutte le piazza italiane, si respira un'aria di liberi tutti, ma sono preoccupato per la diffusione di nuove infenzioni - dice il governatore -  Rispettate le regole, noi stiamo seguendo il modello matematico, abbiamo aperto il 18 maggio e quindi dopo una settimana, dieci giorni avremo i primi riscontri. Di fronte a nuovi focolai ricordiamo che si procede nuovamente con le chiusure. Quindi andiamo con molta prudenza almeno fino al 2 giugno».

Centri estivi e la protesta
Maestre ed educatrici di nidi e scuole dell'infanzia private hanno manifestato stamani a Marghera, davanti alla sede della Protezione civile del Veneto, per sollecitare dal Governo norme e tempi per la riapertura delle proprie strutture nella fase 2. Ad accogliere la delegazione - in maglietta bianca e con cartelli - il presidente del Veneto Luca Zaia, prima della conferenza stampa quotidiana sull'emergenza Coronavirus. Nidi e materne chiedono alla Regione Veneto «difesa» e «lotta». «Hanno la responsabilità del nostro futuro - ha detto Zaia - ho intenzione domani di fare un'ordinanza sui centri estivi e sui parchi di divertimento. E potranno già riaprire da lunedì».

Il turismo
Per il turismo nella fase 2 «si va verso uno 'Schengen sanitario' con tampone alla partenza.
Se chi arriva ha già fatto il tampone - ha aggiunto Zaia - potremmo non far fare la quarantena. Stiamo parlando di impatti impressionanti dall'estero, la diagnostica sui turisti esteri sarebbe impossibile. Spero in uno Schengen sanitario e che il ministero degli Esteri faccia una parte importante sui tavoli internazionali. Pensare che Germana e Austria facciano un corridoio turistico sulla Croazia e non sulla destinazione tradizionale, è incredibile».


App nazionale
«L'app nazionale sarà oggetto dell'incontro tra i presidenti di Regione per capire gli aspetti sperimentali da mandare avanti, purtroppo è partita male - dice il presidente - si è atteso troppo e si è lasciata andare la discussione sulle giuste preoccupazioni di privacy e gestione dati. Se non si recupera avrà grosse difficoltà a decollare. Noi come Regione lavoriamo sulla biosorveglianza, non sulla tracciabilità dei contatti».

Tamponi nei Lea
«I tamponi verrano inseriti nei Lea. Nel Piano della sanità del Veneto non si paga - ha aggiunto - ma ai cittadini dobbiamo spiegare che il tampone si fa a seconda delle indicazioni. Tamponi fatti a soggetti non aventi titolo sono rubati alle persone malate o con contatti a rischio. Mi piace l'idea di fare tamponi a tutti, ma tecnicamente non ce la facciamo».


Gondolieri
Donati dai gondolieri veneziani cento giri in gondola per il personale sanitario impegnato nell'emergenza da coronavirus




 

 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 04:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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