Proloco vicina ai negozianti, in regalo gel e mascherine

Giovedì 21 Maggio 2020 di Raffaella Gabrieli
Un momento della tradizionale sagra di San Pietro ad Agordo
Pro loco generosa con i commercianti. Nel difficile momento attuale, attanagliato dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenti difficoltà economiche, il sodalizio guidato da Enrico Farenzena regala a 115 operatori di Agordo gel igienizzante e mascherine. A stretto giro di posta giunge il ringraziamento dell’Ascom per voce del delegato Roberto Schena: «Grazie per la vostra generosità». 
LE RINUNCE
«Normalmente - afferma Farenzena - in questo periodo la Pro loco “batte cassa” dai commercianti per raccogliere offerte a favore dell’organizzazione della sagra patronale di San Pietro e Paolo e della gara di corsa in montagna a coppie “4 pas in doi”. Quest’anno purtroppo, a causa del Corona virus, le cose vanno diversamente: abbiamo dovuto rinunciare ai due tradizionali eventi di giugno mentre gli esercenti stanno riaprendo le loro attività dopo mesi di chiusura. Da qui l’idea di fare noi qualcosa per negozianti, baristi e ristoratori». Ecco quindi l’idea di acquistare uno stock di gel igienizzante e mascherine da donare poi con un messaggio di speranza. «Ciò che tiene viva una comunità - sottolinea il presidente di “Ad Agordo Pro loco” - è la reciprocità tra tutte le sue parti. Se i commercianti ci hanno sempre sostenuto, oggi tocca a noi contraccambiare. Siamo ben consapevoli che il nostro dono rappresenta solo una goccia nel mare, ma siamo altrettanto certi che ciò possa rappresentare una simbolica pacca sulla spalla che fa sentire meno soli in un momento così difficile». 
LA RIPRESA
«Dopo un periodo davvero duro - afferma Schena - riaprono negozi, bar, ristoranti e un gesto di solidarietà era quello che ci voleva, tra dubbi e timori, a dare positività. La comunità è unita e tornerà a vivere grazie a compattezza e collaborazione. Appena possibile ripartiranno anche le insostituibili iniziative della Pro loco e noi saremo lieti di collaborare come e più di prima«. «La quarantena forzata e il conseguente azzeramento della socialità e della vitalità economica - sottolinea il delegato Confcommercio - ha dimostrato quanto i nostri centri storici risultano vuoti e drammaticamente “spogli” senza attività e senza persone. E questo deve essere un insegnamento affinché si torni a percepire il “centro commerciale naturale” come un vero luogo di aggregazione sociale ed economica all’insegna degli spazi aperti, di un aperitivo in piazza, di un acquisto in locali “a misura d’uomo” e vocati alle relazioni, di una chiacchierata con amici e familiari. Il tutto nel rispetto delle condizioni di sicurezza che, se ben attuate oggi, ci permetteranno di non richiudere domani».
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