Scuola, in Alto Adige si torna in classe (ma non negli istituti italiani)

Mercoledì 20 Maggio 2020
Scuola, in Alto Adige si torna in classe (ma non negli istituti italiani)

Lunedì per la prima volta un numero limitato di alunni è tornato a scuola, anche se senza quaderni, compiti e verifiche. La Provincia di Bolzano ha infatti istituito, ma solo negli asili e nelle scuole di lingua tedesca, un servizio di emergenza per i bambini dei genitori che con la Fase 2 sono tornati al lavoro. Un abbraccio e un veloce bacio (più o meno gradito) sulla fronte davanti al cancello della scuola: la scena è la stessa di un qualsiasi giorno di scuola, se non fosse per le mascherine che tutti indossano e il numero davvero limitato di alunni. Negli asili solo un migliaio e nelle scuole elementari appena 1.300 di bambini frequentano il cosiddetto servizio di emergenza, le altre famiglie si arrangiano, spesso grazie ai nonni. I bimbi sono felici di rivedersi, probabilmente vorrebbero anche riabbracciarsi, ma sono stati ben istruiti dai genitori. Le mamme e i papà, dopo settimane di smart working e homeschooling, tirano un respiro di sollievo. Il servizio di assistenza è organizzato in piccoli gruppi che non possono variare di giorno in giorno per limitare il rischio contagio.

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Non è prevista nessuna attività didattica.

Alle 12.30 tutti fuori, perché non ci sono né mensa né rientro pomeridiano. Ha suscitato parecchie polemiche il fatto, che il servizio in un primo momento sia stato annunciato anche per le scuole di lingua italiana, per essere revocato all'ultimo. Erano partite anche le iscrizioni, hanno infatti fatto richiesta il 6% dei bambini della scuola dell'infanzia e il 2% di bambini della scuola primaria. I dirigenti scolastici si sono però appellati all'autonomia scolastica e hanno imposto lo stop. Oggi hanno riaperto i battenti anche 60 microstrutture e 3 cooperative di Tagesmutter che garantiscono servizi di assistenza all'infanzia per bambini da 0 a 3 anni. Per gli asili nido, invece, fervono i preparativi in modo tale da poter riprendere l'attività di assistenza nei prossimi giorni. Secondo la legge provinciale sulla Fase 2 possono essere seguiti contemporaneamente fino al massimo di 4 bambini . Inoltre, devono essere garantiti l'ingresso e l'uscita separati, la continuità dei gruppi, la regolare disinfezione della struttura e il lavaggio delle mani. «Era importante rendere nuovamente possibile l'attività di assistenza per sostenere i genitori; la riapertura graduale dell'offerta assistenziale, infatti, costituisce un importante sostegno e contribuisce ad alleggerire le famiglie nell'organizzazione quotidiana», afferma l'assessora provinciale alla famiglia Waltraud Deeg. (ANSA). WA 18-MAG-20 15:48 NNNN

Ultimo aggiornamento: 15:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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