Coronavirus Veneto, Luca Zaia in diretta oggi: «Continuo a ricevere foto e video del non rispetto delle regole». Rivoluzione nell'analisi dei tamponi: cosa cambia

Mercoledì 20 Maggio 2020 di Beatrice Mani
Coronavirus Veneto, Luca Zaia in diretta oggi: cosa ha detto
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Coronavirus Veneto. Luca Zaia in diretta oggi, mercoledì 20 maggio 2020. Il punto del governatore al terzo giorno dopo la fine del lockdown e le riaperture, e dopo le polemiche di ieri sulla movida sfrenata a Padova e in molte altre città del Veneto, che ha causato una forte reazione del presidente durante la conferenza stampa di ieri. Anche oggi Zaia è tornato sul tema, facendo un appello ai giovani affinché si dimostrino responsabili, senza dover passare a mezzi coercitivi, ai quali il governatore ha detto di non credere. Una sorpresa infine molto importante dal punto di vista sanitario da parte della Regione: cambia il modo di processare i tamponi, una rivoluzione che porterà a un notevole risparmio nei costi. Ma, c'è un "ma", questo tipo di analisi è possibile solo con una bassa percentuale di pazienti positivi: qualora la curva del contagio aumenti, occorrerà abbandonare questa strada.

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Luca Zaia, la diretta di oggi




Il bollettino
536mila tamponi fatti, 12mila in più rispetto a ieri, positivi 19.030, dimessi 3216 (+15), in isolamento 3459 (-180), ricoverati 575, terapie intensive crescono di 3 pazienti rispetto a ieri e sono 47 in totale, 1832 morti, nati 89.

Zaia, il lutto personale
A causa del Covid «ho visto tante persone che son morte e non son potuto andare nemmeno ai funerali.
Potrei citarti i due più grandi ristoratori che abbiamo qui in Veneto, Arturo Filippini e Antonio Palazzi. Tante, tantissime tragedie. 1.820 morti è una perdita enorme per una persona che, come me, ne conosce tante. E resta il rammarico di non aver potuto rivolgere un ultimo saluto, andare ai funerali». Lo ha detto il governatore veneto Luca Zaia.


Spot in arrivo
L'annuncio del presidente: «E' in arrivo uno spot per la sicurezza da contagio, sarà un po' crudele, ma dà la dimensione del pericolo».

Movida incontrollata
Giovani nei bar senza mascherine e assembrati, il presidente non ha lasciato cadere l'argomento: «Continuo a ricevere foto e filmati dai cittadini arrabbiati, tantissimi giovani. Io credo ancora nel dialogo, non sono per la coercizione, penso che i ragazzi sappiano che quando gli parliamo sappiano che abbiamo l'obiettivo di proteggerli: evitate assembramenti e usate la mascherina. E' un fatto di civiltà, non abbiate sulla coscienza un bambino immunodepresso, un caro, o una persona sconosciuta. Zaia ha letto una struggente lettera di una ragazza di 20 anni che gli chiede di chiudere tutto di nuovo, per non vanificare gli sforzi. Noi non possiamo che dire ai controllori di fare le multe ai trasgressori, ma sono convinto che serva responsabilità, se diventa una storia di guardie e ladri non ha più senso. I ragazzi hanno l'occasione di dimostrare il loro senso di responsabilità: non dico di non andare al bar, ma di usare tutte le accortezze. L'obbligo di vigilanza da parte dei gestori c'è, faccio appello ai gestori che assembramento e mancato uso della mascherina sono due infrazioni».

Il tema delle elezioni
«Non votare è una sospensione della democrazia. La campagna elettorale ha un suo periodo per legge, e lo può utilizzare, i social sono molto performanti quando si deve gettare discredito».Avere maggiore visibilità è una colpa? Tutto è andato bene, se tutto andava male invece, se l'andamento della pandemia mi avesse penalizzato sarebbero state fatte le stesse valutazioni? Le domande se le è poste e le ha poste Zaia, ragionando sul tema delle elezioni. 

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato che chiederà «l'accesso agli atti sul parere del Comitato tecnico scientifico nazionale» che è contrario all'ipotesi di indire le elezioni in estate. «Mi sono stancato di leggere il parere del Comitato sui giornali - rileva -. Io voglio vedere chi firma e dice che a fine luglio è un rischio andare a votare. Il Governo ha detto che è solo un fatto sanitario. Allora andiamo a vedere». Zaia osserva che quella sulla data delle elezioni è «una questione aperta, anche se non vogliono ascoltare. Ritengo - dice - una sospensione della democrazia non andare a votare: stiamo parlando di movida, di spiagge aperte e qualcuno dice che a fine luglio non si può andare a votare. Siccome di mezzo c'è sempre il parere del Comitato tecnico scientifico nazionale che ci possono essere pericoli - conclude - voglio proprio leggere questo parere».  

Comuni veneti esclusi dai finanziamenti per le zone rosse
l presidente del Veneto, Luca Zaia, definisce «imbarazzante» la decisione del Governo di escludere i Comuni veneti dal finanziamento stabilito per le zone rosse. «Abbiamo avuto 1.832 vittime - ricorda Zaia - e penso sia lapalissiano che il Veneto sia stato martoriato dal virus. E quindi faccio appello a coloro che hanno un ruolo in questa maggioranza di Governo, l'opposizione lo fa già, di interessarsi affinché venga corretto questo errore. E voglio considerarlo un errore, perché mi rifiuto di pensare che sia una strategia. E mi auguro che si risolvi il problema velocemente». 

 

Tamponi, rivoluzione nelle analisi

«Vi ho preparato una sorpresa», ha detto il governatore Zaia. «Riguarda i tamponi, abbiamo provette e processazioni e procedure. Ma se invece di analizzare un tampone uno ad uno, mettiamo un campione in una singola provetta e la mescoliamo, facciamo l'analisi della provetta: se la provetta ci dà una positività allora torniamo ad analizzare le singole procette campione. Il dottor Roberto Rigoli lo ha già sperimentato, si fa un campione e se si trova una positività la si va a cercare». Questa la spiegazione della processazione attraverso un pool di campioni in una sola provetta: in pratica da 10 provette viene estratto un campione e inserito in una sola provetta contenitore che verrà analizzata, qualora risulti positiva si procede con i test sulle singole provette del pool, altrimenti si passa avanti.

A spiegarlo nel dettaglio il dottor Rigoli:

Perché questo cambiamento
«Perché le strumentazioni non sono tarate per lavorare 24 ore su 24».
 

Cosa cambia

«Abbiamo preso dei pool (una provetta contenente un certo numero di campioni) dove abbiamo inserito pazienti a bassa carica di virus per capire se emergesse la positività: funziona. Tutta questa procedura riesce ad essere automatizzata. A Treviso adesso stanno sperimentando il robottino associato a questa procedura, che è a basso costo».

Funziona se i positivi sono pochissimi
«Questo tipo di approccio è utilizzato da anni dai centri trasfusionali sui donatori di sangue, e può essere utilizzato con basse percentuali di positivi, altrimenti dovremmo tornare indietro e riprocessare una provetta alla volta».
 

Quante provette si processano in una sola volta?

«Possiamo andare da pool di 5, a 10, la letteratura internazionale arriva fino a pool da 30 pazienti». 
 

Quanto si risparmia?

«Il risparmio è enorme: un test costa 18-20 euro, se facciamo un pool da 10 il risparmio è evidente».

Esiste un margine di errore?
«Il progetto prevede una automazione di un robottino precisissimo, che preleva quantità determinate e registra ogni passaggio, il margine di errore è pari a zero».

Per quali pazienti si usa?
«Questo processo viene utilizzato nelle provette per gli asintomatici, per gli altri è inutile».
 

Falsi positivi e falsi negativi?

«Sono legati più all'esecuzione del test, che noi abbiamo rivisto e abbiamo fatto dei tutorial per renderlo più attendibile».

Pazienti che non si negativizzano: perché?
«Con questo virus stiamo ancora imparando, quello che si ipotizza è che alcuni pazienti che rimangono positivi a lungo, nei quali rileviamo solo un gene dei tre che cerchiamo, ipotizziamo che si tratti di un virus "non vivo" e quel paziente potrebbe non essere infettivo. Ci sono studi in corso per capire e avere conferme».

La movida e il pericolo
«Quello che è successo in questi mesi è stato un terremoto per tutti noi, ora la terra ha smesso di tremare due settimane fa. Per noi microbiologi invece la scossa è aumentata, stiamo lavorando giorno e notte, quindi vorremmo che i nostri cittadini facessero squadra con noi, facessero attenzione. La ripresa del virus ci metterebbe in enorme difficoltà. Ho imparato molto, soprattutto che noi medici, virologi, dobbiamo imparare a dire "non lo so, devo studiare"».
 

Virus artificiale?

«Non lo so, lascio aperte tutte le possibilità, sarebbe un errore chiudere alcune ipotesi, anche dal punto di vista scientifico».

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 04:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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