CARDIFF - La mancata disputa dei test autunnali e del prossimo Sei Nazioni per l’eventuale prolungarsi dell’emergenza Coronavirus costerebbe alla federazione del Galles (Wru) una perdita di circa 57 milioni di euro.
Lo dichiara alla Bbc il direttore generale della Wru Martyn Phillips. Sono 8 i match previsti al Principality stadium di Cardiff sono 8: il recupero di Galles-Scozia nel Sei Nazioni 2020; i test contro Figi, Argentina, Nuova Zelanda e Sudafrica; le gare del Sei Nazioni 2021 con Inghilterra e Irlanda.
La cifra è la meta dei 122 milioni di perdite previste dalla federazione inglese (Rfu) solo se salteranno i quattro test match autunnali, ma è comunque consistente. “Noi siamo meno dipendenti dagli incassi dei match internazionali rispetto alla Rfu, ma anche nel nostro business fanno la parte del leone” afferma Phillips.
Ogni partita genera almeno 4,5 milioni di euro di entrate. Hospitality, catering e altri eventi collegati ai test producono entrate extra per circa 16 milioni. Le entrate finanziarie della Wru nella stagione 2018-19 sono state di 103,2 milioni, la metà (50,7) derivanti dagli eventi al Principality di Cardiff, trasformato ora nel più grande ospedale da campo del Regno Unito nell’emergenza coronavirus.
Se anche si giocherà “il mio timore è che lo si faccia a porte chiuse” conclude Phillips. Senza pubblico e solo con le direttive tivù i test-match potrebbero essere spostati negli stadi delle franchigie di Pro 14 per ridurre i costi di gestione.
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