VICENZA - È la prima volta che in Italia viene prodotto un farmaco sperimentale, realizzato a Vicenza con le cellule «stromali mesenchimali» ottenute da cordone ombelicale, per trattare le forme più gravi di rigetto post trapianto di midollo osseo nei pazienti affetti da leucemia. Il farmaco è stato realizzato nel laboratorio di Terapie cellulari avanzate dell'Ulss 8 Berica di Vicenza, dove nei giorni scorsi è avvenuto anche il primo trattamento su un paziente.
Per il laboratorio questo segna l'avvio di una nuova fase, come spiegato dal direttore generale dell'Ulss 8 Giovanni Pavesi: «Siamo l'unica 'cell factory' del Nordest italiano - ha dichiarato - a portare avanti tale progetto. Dopo avere ricevuto già lo scorso anno l'autorizzazione alla produzione da parte dell'Agenzia italiana del farmaco, siamo in grado di produrre i farmaci sperimentali non solo per la nostra azienda socio-sanitaria, ma anche per tutte quelle che ne hanno necessità, alle quali possiamo fornire anche un supporto completo in termini di know-how sulle procedure da seguire». «Ad oggi siamo gli unici - ha aggiunto Giuseppe Astori, direttore del laboratorio di Terapie cellulari avanzate di Vicenza - a ricavare le cellule stromali mesenchimali dal cordone ombelicale, mentre in genere si utilizza il midollo osseo. Rispetto all'approccio tradizionale, l'uso del cordone ombelicale presenta però due vantaggi. Il primo è che essendo cellule molto giovani sono di ottima qualità e non c'è il rischio che vengano riconosciute come estranee dall'organismo.
Trapianti ai leucemici, in ospedale nasce il farmaco con staminali del cordone ombelicale per trattare il rigetto
Mercoledì 13 Maggio 2020Il secondo è che possiamo produrle utilizzando un materiale di scarto, che è molto più facile reperire come donazione rispetto al midollo osseo», ha concluso.