Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Rossetto, ombretto, matita,
reggiseni e...coronavirus

Lunedì 11 Maggio 2020 di Luciana Boccardi
La prima ad accorgersi di una tendenza che stava prendendo corpo nel nostro vissuto attuale, è stata Luciana Littizzetto  che in una delle sue esternazioni televisive  segnalava , a proposito di mutamenti nello svolgersi della nostra giornata, della nostra vita, in questo frangente difficile  dominato dalla pandemia in atto, un calo nelle attenzioni di tipo estetico che usualmente riserviamo a  noi stesse, prima fra tutti  la pratica del reggiseno.  “Pare che le donne , segregate in casa, abbiano deciso  di rinunciare al reggipetto: un fatto che non può  considerarsi  rilevante per tutte le  magre d’ordinanza, patite di diete o quant’altro,  che di quell’oggetto oscuro del desiderio  non hanno assoluto bisogno in considerazione del “nulla” da reggere esistente. Diverso l’effetto invece per taglie un po’ più consistenti: la quarta, la quinta, la sesta ...  per le quali il reggiseno è un elemento quasi indispensabile  per la tenuta estetica e...civile”.
La lettura?  Vuol dire che le donne si abbigliano in questo o quel modo solo per apparire , per gli  altri? Ovvero ci sarebbe da ritenere che, in mancanza di “pubblico” il proprio aspetto diventa un fattore trascurabile o addirittura eliminabile? Potrebbe essere vero se consideriamo che al di là dell’indumento intimo c’è una caduta di consumi nel settore della bellezza in generale. Ombretti, mascara, matita, tutto ciò che rende i nostri occhi più vivaci, il nostro aspetto più seduttivo,   sembra venga trascurato nella toilette femminile  quotidiana in tempo di  coronavirus.  I rari campanelli che suonano nella giornata in una casa in clima di isolamento -  raccontano le statistiche realizzate da molte griffe produttrici di prodotti di bellezza - vedono affacciarsi donne acqua e sapone, visi “puliti” ma talvolta un po’ sciapi, abituati come siamo a vederli  accesi , valorizzati da un tocco di  make up , dal disegno delle labbra sottolineato .  Disinteresse per la propria persona?  Sciatteria che possiamo consentirci visto che non dobbiamo renderne conto a nessuno?  Forse un po’ di malinconia, o addirittura un emergere della verità che ci fa considerare “nessuno” anche i nostri parenti più  vicini,  anche il compagno di vita, i figli, ma soprattutto noi stesse, mentre “gli altri” sarebbero solo coloro che possiamo incontrare per la strada, in un teatro, in ufficio, ovunque, ma comunque fuori dell’ambito familiare?  Probabilmente questa trasgressione nei confronti del trucco, del proprio aspetto, ci obbliga a qualche ripensamento, così come ci consente di valutare con tristezza certe esibizioni senili di giovinezza esaltate dai media, da video mandati in onda su web  (vedi recentemente Iris Apfel)  che ci propongono l’eternità ridicola di donne che sono state belle, bellissime ma che a novant’anni esigerebbero il piacere della verità sempre più gradito del trucco a oltranza che  stravolge volti di quasi centenarie con  make up da abbronzatura totale, occhi super-bistrati, ciglia finte, e labbra color carminio. No, a quasi cento anni....è meglio  una pelle curata , una acconciatura raccolta, un tocco di cipria delicata , labbra appena toccate da un lip naturale, viso come si dice all’acqua e sapone.  Comunque no deciso al rosso per labbra da pasionaria.  Ma in ogni caso, l’obbligo di migliorarsi, se non “farsi belle” ,  sia privilegio, mi piacerebbe dire “dovere” ,   anche nostro e per  chi ci sta vicino.
  Ultimo aggiornamento: 12-05-2020 19:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA