«Le donazioni dagli altri Stati finiscono ai terroristi»: così l'Autorità Palestinese pulisce i suoi bilanci

Giovedì 7 Maggio 2020 di Gianluca Perino
Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen
Un fiume di denaro, tenuto nascosto, che passa dalle casse dei donatori internazionali direttamente nelle tasche dei terroristi che sono in carcere. A gestire il flusso di questi fondi è l'Autorità Palestinese, che per non avere problemi con i suoi sponsor (che potrebbero ritirare il loro supporto economico) ha fatto sparire dai propri bilanci le voci di spesa relative alla Commissione per gli affari dei detenuti. Secondo l'organizzazione israeliana Palestinian Media Watch, che ha redatto un ampio rapporto sul tema, il denaro non è scomparso, ma è semplicemente stato spostato dai bilanci ufficiali dell'AP alle casse dell'Olp. Il motivo? Semplice. Come beneficiaria di finanziamenti internazionali, l'Autorità Palestinese è obbligata dai Paesi donatori a mostrare piena trasparenza e ad elencare pubblicamente tutte le sue spese; l'Olp, invece, può disporre dei fondi senza di fatto dover giustificare niente all'esterno. Un escamotage che consente all'AP di continuare a ricevere finanziamenti dall'estero senza sporcarsi le mani.

I NUMERI
Ma di quanti soldi stiamo parlando? Per il 2020, secondo PMW la cifra che l'Autorità Palestinese girerà all'Olp è pari a 727 milioni di Shekel (un po' più di 191 milioni di euro). Di questi, sostengono gli studiosi dell'organizzazione israeliana, la maggior parte sarà utilizzata per pagare gli stipendi dei terroristi e delle famiglie dei “martiri”. «Del resto – si legge nel rapporto di PMW – nel documento sull'andamento del bilancio 2019 è scritto chiaramente che dei 619 milioni si shekel (161 milioni di euro) destinati alla Commissione per gli affari dei detenuti, ben 517 milioni (136 milioni di euro) erano destinati alla voce che fa riferimento agli stipendi dei terroristi».



Secondo questo grafico (sopra) realizzato da Palestinian Media Watch emerge in modo chiaro l'andamento della gestione dei fondi internazionali da parte dell'Autorità Palestinese. «Nel 2014 – si legge nel rapporto - quando l'AP faceva vedere apertamente i suoi pagamenti ai terroristi in prigione, le sue spese per le "istituzioni dell'OLP" erano solo 86 milioni di euro. Tuttavia, quando l'AP ha cercato di nascondere i pagamenti nel 2015, 2016 e 2017, le spese dell'AP per le "istituzioni dell'OLP" sono aumentate improvvisamente fino a 241 milioni di euro. Ora l'AP sta di nuovo cercando di nascondere i suoi stipendi ai terroristi in carcere visto che non inserisce nei bilanci alcuna voce relativa al "Ministero degli Affari dei Prigionieri", e allo stesso tempo aumenta nuovamente le sue spese per le "Istituzioni dell'OLP"».

Dietro al tentativo dell'Autorità Palestinese di nascondere questi pagamenti, molto probabilmente c'è anche la crescita della pressione internazionale: quattro paesi (Stati Uniti, Canada, Australia e Olanda) stanno infatti trattenendo gli aiuti all'Autorità Palestinese come reazione diretta al pagamento dei premi per gli autori di attentati. Del resto, anche a causa della grave crisi determinata dal Coronavirus, l'Autorità Palestinese è alle prese con un deficit che si aggira sul miliardo e quattrocento milioni di dollari. E perdere altri fondi potrebbe essere fatale.

L'ANNUNCIO DEL PRIMO MINISTRO
Un altro elemento che porta alla luce il fatto che l'AP sta continuando a foraggiare i terroristi in carcere, emerge da un provvedimento sul Coronavirus annunciato di recente dal premier palestinese Muhammad Shtayyeh e relativo al pagamento scaglionato degli stipendi per evitare assembramenti. Come si può vedere qui sotto, i fondi ai terroristi e ai loro familiari sono prioritari, tanto è vero che, tra gli altri, hanno la precedenza su insegnanti e dipendenti pubblici.

Ecco la lista:
  • Il primo giorno saranno pagati gli stipendi del personale medico e di supporto.
  • Il secondo giorno, ai membri delle forze di sicurezza.
  • Il terzo giorno, ai prigionieri e alle famiglie dei martiri.
  • Il quarto giorno, ai casi di welfare e ai poveri.
  • Il quinto giorno, agli insegnanti.
  • Il sesto giorno, per il resto dei dipendenti pubblici.
  • L'ultimo pagamento, il settimo giorno, sarà agli alti funzionari, agli impiegati statali di alto livello e ai ministri.
Ultimo aggiornamento: 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA