Coronavirus. Positiva al parto: il bimbo è sano «Ma non l'ho potuto abbracciare»

Venerdì 1 Maggio 2020
Coronavirus. Positiva al parto: il bimbo è sano «Ma non l'ho potuto abbracciare» (Foto di Pexels da Pixabay)
TREVISO È stata contagiata dal coronavirus pochi giorni prima del parto. Non appena avuto l'esito positivo del tampone, ha informato l'unità di Ostetricia e ginecologia. Poi ha atteso a casa. E alle prime contrazioni ha chiamato il Suem118. A quel punto è stata trasferita nell'ospedale di Treviso a bordo di un'ambulanza attrezzata, all'interno del cilindro di bio-contenimento. Una misura inevitabile per scongiurare il rischio di diffusione del Covid-19. E alla fine ha dato alla luce uno splendido bambino, assolutamente sano, risultato negativo al tampone per il coronavirus. Una mamma trevigiana ha dovuto affrontare così la fine della propria gravidanza. Non si sarebbe mai immaginata un parto del genere. Il marito non ha potuto nemmeno accompagnarla, dato che dopo la conferma della positività della moglie è stato messo in quarantena. E lei dopo il parto non ha potuto abbracciare subito suo figlio. In questi casi, infatti, non si procede con il cosiddetto skin to skin, cioè con il contatto diretto pelle a pelle. Ma tutto è andato per il meglio. 

PERCORSO DEDICATO
La donna è stata la prima gestante colpita dal Covid-19 a partorire al Ca' Foncello. I percorsi dedicati messi a punto dall'unità per eseguire tutti gli interventi necessari nella massima sicurezza hanno funzionato a dovere. «Abbiamo attivato il percorso nella sala parto dedicata alle mamme positive al coronavirus spiega il primario Enrico Busato le stanze di degenza riservate sono in un altro settore rispetto al resto del reparto. In più, c'è un ambulatorio chirurgico dedicato, pronto per essere usato in caso di necessità. Il bambino non ha avuto alcun problema. Abbiamo eseguito subito il tampone anche a lui, ed è risultato negativo al Covid-19». Nello stesso momento sono stati controllati sia il cordone ombelicale che la placenta. Anche su questi non è emerso nulla di anomalo. Il reparto di Ostetricia e ginecologia ha superato senza troppi scossoni le positività al coronavirus che erano emerse nelle scorse settimane tra il personale, compresa quella del primario. Ormai sono quasi tutti rientrati dopo essere risultati negativi al tampone di controllo. Un componente dell'equipe ha avuto bisogno di essere ricoverato in osservazione per una settimana nello stesso ospedale di Treviso. Ma ora è a casa e si sta riprendendo. E nei prossimi giorni dovrebbero rientrare gli ultimi due medici e altri due infermieri. I controlli adesso sono continui. 

IL MACCHINARIO
Il reparto è sempre più sicuro. Questo grazie anche all'arrivo del robot, il primo del genere in tutto il Veneto, capace di sanificare completamente le sale operatorie e tutte le aree più delicate nel giro di pochi minuti. L'apparecchio di ultima generazione, dal valore di 180mila euro, è stato donato all'ospedale di Treviso dall'associazione Per mio figlio Onlus. Tecnicamente si tratta di un sanificatore ambientale a raggi UV-C pulsati, generati da una lampada allo xeno, in grado di uccidere i germi, compreso il coronavirus. Al momento è in dotazione al dipartimento materno-infantile del Ca' Foncello. Ma in caso di necessità può ovviamente essere usato anche in altri settori dell'ospedale. «Ci consente di sanificare le sale operatorie, posizionandolo in due punti distinti, nel giro di dieci minuti conclude Busato è una ulteriore sicurezza per tutte le persone che si rivolgono all'ospedale in questo periodo». 
M.Fav
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