Emergenza siccità, anche i laghi alpini di Fusine sono a corto di acqua

Sabato 25 Aprile 2020 di Tiziano Gualtieri
Il lago superiore di Fusine in secca, a Tarvisio

Dai dati relativi alle precipitazioni in Friuli Venezia Giulia, con 120 giorni secchi dal novembre scorso, all'attuale stato delle falde e delle portate dei fiumi Isonzo e Tagliamento, nonché allo stato di invasamento dei bacini, tracciano una situazione di criticità particolarmente pesante, oggetto ieri del periodico confronto per l'analisi delle criticità e delle proposte a supporto del settore agricolo tra l'assessore regionale alle Risorse agricole, Stefano Zannier, e le associazioni di categoria, preoccupate per lo stato siccità. «A causa delle condizioni anomale - ha spiegato l'assessore regionale alle Risorse agricole Stefano Zannier - non è possibile aumentare le utilizzazioni da destinare alle irrigazioni dei campi».

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Necessario il monitoraggio delle portate e la razionalizzazione dell'uso delle acque in attesa delle piogge e di interventi strutturali che consentano al sistema di organizzarsi sul lungo periodo, anche perché a secco sono anche i laghi alpini. Il ministero delle Politiche agricole è stato informato della situazione: «Abbiamo chiesto la valutazione della deroga alla norma statale che prevede i danni da siccità come assicurabili, con contributo per i costi sostenuti dalle aziende, e che quindi non rientrano nei casi straordinari per i quali si possono prevedere indennizzi».

Nell'incontro è stato ribadito come, ad oggi, sia applicabile solamente uno stretto monitoraggio delle portate e la razionalizzazione dell'uso delle acque superficiali, cercando nel contempo di risolvere alcune problematiche sugli invasi del Cellina per massimizzare la possibilità di utilizzo. Mentre i gestori delle derivazioni a fini idroelettrici hanno dichiarato di aver rilasciato in diversi casi quantitativi maggiori di acqua in alveo rispetto agli obblighi convenzionali, i Consorzi hanno reso noto di aver attivato finora tutte le possibilità di utilizzo dell'irrigazione per le attuali coltivazioni, con la evidente necessità però di razionalizzare gli utilizzi sulla base della disponibilità idrica.

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Nell'incontro è stato concordato che l'uso della risorsa idrica in questo periodo andrà attentamente monitorato per non intaccare le scorte necessarie quando le coltivazioni a maggior richiesta idrica entreranno in produzione.

Problema siccità che colpisce anche la Valcanale. Emblematico lo scatto di Ivo Pecile che, impegnato insieme a Marco Virgilio nel progetto Ianus, ha immortalato un lago superiore di Fusine in estrema sofferenza. «Così secco non si era mai visto». - racconta Virgilio. All'orizzonte non si prevedono precipitazioni risolutive: «Qualche piovasco tra domenica e lunedì. Qualcosa di più tra il 28 e il 30 aprile, sperando non siano piogge troppo intense che farebbero ancora più danni perché non assorbite dal terreno».

Neppure la neve in quota sembra poter tamponare la situazione: «Chi pensa possa essere risolutiva non ha capito la situazione. In inverno ha nevicato poco e in particolare il clima secco di gennaio e febbraio con forti escursione termiche ha alimentato l'evaporazione». La nota positiva è che il lago inferiore sembra soffrire meno: «Se continua così i problemi inizieranno anche lì perché viene alimentato da quello superiore che piano piano si svuota».

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Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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