Coronavirus, il piano dei carabinieri
contro le rapine al ritiro delle pensioni

Mercoledì 22 Aprile 2020 di Michele Milletti
Posto di blocco carabinieri
PERUGIA Ritiro della pensione. Una sorta di rito, da generazioni, per gli anziani. Un momento bello non solo per la consegna dei soldi con cui andare avanti per il mese a venire ma per molti, anche, di socialità con altri pensionati e operatori degli uffici postali.
Sotto coronavirus, però, anche questa piacevole abitudine ha subito e subisce delle modifiche. Perché c’è da tenere conto del fattore distanziamento sociale da rispettare e anche di quello balordi appostati per scippare i “nonni” della pensione.
E così, se per il primo aspetto il ritiro delle pensioni avviene secondo un calendario stabilito per lettere dell’alfabeto e spalmato su quattro giorni (la settimana prossima, le pensioni di maggio si ritirano dal 27 al 30 aprile), dall’altro si è corso ai ripari con misure ad alta prevenzione: l’invio, coordinato dal prefetto, di pattuglie all’esterno degli uffici postali ma anche e soprattutto un servizio frutto dell’accordo tra Poste Italiane e carabinieri e che vede la possibilità che gli anziani possano farsi portare la pensione a casa direttamente dai militari dell’Arma.
LE RICHIESTE 
A Perugia e provincia, secondo quanto si apprende, sono già diverse decine le richieste fatte dagli anziani alle stazioni dei carabinieri a loro più vicine per attivare questo servizio. Dal comando di via Ruggia si sono subito attivati per fornire quest’altro importante aiuto ai cittadini «nel quadro più generale di un soccorso alla popolazione che in questa delicatissima fase legata alla pandemia da coronavirus vede impegnati i militari perugini anche nella consegna di alimentari e medicinali alle persone non autosufficienti» sottolinea il comandante provinciale, colonnello Giovanni Fabi
Insomma, uno sforzo notevole considerando anche le pattuglie h24 per far rispettare i decreti governativi legati alle uscite da casa solo per comprovati motivi di necessità e ovviamente l’attività “ordinaria” di prevenzione e repressione dei reati. «Proprio sul versante dei controlli - continua ancora il comandante Fabi - tengo a ricordare come, sotto l’egida della Prefettura, l’indirizzo è quello sicuramente di usare rigore ma anche buon senso con la finalità di informare i cittadini e far sempre loro comprendere cosa è possibile fare e cosa no».
ISTRUZIONI PER L’USO
Ma in cosa consiste questa convenzione tra Poste Italiane e l’Arma? Anzitutto nell’attivazione di un servizio che andrà avanti per tutta l’emergenza Covid-19 rivolto ai cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione.
I carabinieri si recheranno negli uffici postali per riscuotere le pensioni e poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta. I pensionati potranno contattare il numero verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste o chiamare la più vicina stazione dei carabinieri per richiedere maggiori informazioni. «Il risultato è scaturito dalla capacità dei carabinieri e degli operatori di Poste Italiane di intercettare i fabbisogni della popolazione e riuscire, grazie alla presenza capillare di entrambi sul territorio, a fornire un servizio efficace e solidale» fanno sapere da Poste Italiane. 
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