Coronavirus. Posti di blocco ed elicotteri, sarà una Pasqua blindata. Gita in barca? Darsene chiuse

Venerdì 10 Aprile 2020 di Tiziano Graziottin
Posti di blocco ed elicotteri, sarà una Pasqua blindata. Gita in barca? Darsene chiuse

Controlli e pattugliamenti dalle montagne al mare, prima lungo tutte le principali direttrici del Nordest e infine sui punti di approdo, siano essi spiagge, colli o aree nel verde. La parola d'ordine tra i prefetti veneti da Venezia a Belluno, da Treviso a Padova è una sola: massima vigilanza per evitare che le festività di Pasqua e Pasquetta siano accolte e interpretate come una sorta di rompete le righe e di ritorno a una normalità oggi impossibile.

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LE RIUNIONI
Nei palazzi del governo territoriali in questa settimana si sono succedute le riunioni dei comitati per la sicurezza e l'ordine pubblico volte a definire una strategia complessiva e articolata, con uno spiegamento di forze imponente, proprio con lo scopo di bloccare sul nascere le gite fuori porta con grigliate e relativi assembramenti. E un elemento chiave di questo piano di allerta è la comunicazione, ovvero far sapere in ogni modo ai cittadini veneti e friulani che il primo comandamento della guerra al Covid 19 resta pienamente vigente: non saranno tollerate trasgressioni al restate a casa, vero mantra di queste settimane di emergenza. Quasi un grande fratello veglierà dunque sul Nordest con blocchi stradali praticamente ovunque, elicotteri e utilizzo di droni soprattutto sul litorale, motovedette schierate lungo le coste.
 
LE MISURE
E quindi se da Padova si annunciano controlli rigorosi ai bordi delle strade che portano sui colli Euganei e lungo l'asse che porta verso Sottomarina, da Treviso si rilancia comunicando che i percorsi verso il Montello e le spiaggette del Piave nonché le arterie dirette al mare saranno presidiati come non mai. I viaggiatori sconsiderati che malgrado appelli all'attenzione e al rispetto della salute e delle sicurezza propria e degli altri si metteranno comunque in strada potrebbero trovarsi di fronte a situazioni impreviste perchè la linea dura è stata fatta propria anche dai Comuni e a Jesolo, per dirne una, saranno chiusi e transennati tre ponti nella direttrice delle spiagge (due a Jesolo paese e uno a Cortellazzo), mentre la polizia locale utilizzerà anche i droni per dare la caccia agli incoscienti.

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Uno schema che di fatto si replicherà in ogni angolo della nostra regione perché ci sono motivi per credere che malgrado gli appelli alla ragionevolezza e al buon senso il richiamo della gita fuori porta pasquale si farà sentire, tanto più dopo diverse settimane di blindatura nelle case. 

IL PREFETTO DI VENEZIA
«I segnali che tanti potrebbero avventurarsi verso spiaggia e colli - osserva il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto - li abbiamo tutti, per questo era opportuno predisporre un piano massiccio di vigilanza e controlli. La nostra preoccupazione è che i messaggi degli ultimi giorni sul calo del numero dei contagiati e su una situazione ospedaliera generalmente in miglioramento possa aver creato nei cittadini la convinzione che ormai il peggio è passato, che la fase 1 sia alle spalle e via dicendo. Con la conseguenza che da oggi a lunedì rischiamo di trovarci troppa gente in giro. Non è così, come sappiamo: se abbiamo ottenuto questi risultati è grazie alla fase di restrizione che abbiamo affrontato, ma se molliamo ora ne pagheremo tutti le conseguenze».

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Da considerazioni come queste nasce la determinazione che, sul versante veneziano e del litorale veneto, porterà ad esempio a realizzare un autentico reticolato di controlli per cielo, terra e mare. Dall'alto saranno gli elicotteri a controllare le spiagge e il tratto di mare antistante per segnalare alle pattuglie a terra dove c'è troppo movimento; in laguna motovedette della Finanza e delle altre forze dell'ordine (almeno una ventina solo lungo le coste veneziane) vigileranno su qualunque spostamento non autorizzato. 

IN MARE
Specifiche ordinanze delle Capitanerie di porto chiuderanno a doppia mandata tutte le darsene in modo tale che anche il semplice recupero della propria barca diventi un'impresa sconsigliabile, se non impossibile. «Una delle situazioni che temiamo di più- conclude il prefetto Zappalorto - è proprio che coloro che sono abituati ad andar per mare sempre e comunque siano convinti di poterlo fare anche nelle circostanze emergenziali che stiamo vivendo. Stavolta non è così, tutti dobbiamo dimostrare consapevolezza e la gita in barca o fuori porta potrebbe avere un gran brutto finale».
 
Solamente nel territorio veneziano - particolarmente strategico visto che dalla Marca, dal Padovano e dalle altre province dell'entroterra potrebbero partire moltissimi gitanti con direzione mare - saranno in campo almeno 2.500 operatori delle forze dell'ordine.

E migliaia di occhi in tutto il Nordest vigileranno sul restate a casa.

Ultimo aggiornamento: 14:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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