Città del Vaticano – Nella messa del giovedì santo celebrata da Papa Francesco in una basilica di San Pietro desolatamente vuota per il coronavirus c'erano idealmente tutti i sacerdoti del mondo. Quelli santi, morti per aiutare i malati a Bergamo e in Lombardia (gli eroi della porta accanto), ma anche quelli peccatori, o anche quelli che mostrano una certa paura a girare per le strade perchè la gente li insulta per via della pedofilia, calunniati ingiustamente.
«Penso a quei sacerdoti calunniati, tante volte non possono andare per strada perché dicono delle cose brutte, in riferimento al dramma che abbiamo vissuto e la scoperta di sacerdoti che hanno fatto cose brutte. Alcuni dicevano che non potevano uscire di casa con il clergymen perché venivano insultati» ha detto il pontefice.
«Oggi vorrei essere vicino ai sacerdoti, dal più recente ordinato, al Papa, tutti siamo sacerdoti, unti per celebrare l'eucarestia, per servire”. Il ricordo del sacerdozio è stato fatto durante la messa in coena domini visto che la messa crismale è stata spostata per via del coronavirus. «Forse possiamo farla prima di Pentecoste oppure l'anno prossimo. Ma non posso non ricordare i sacerdoti che offrono la vita per il Signore”.
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