Più che amicizia, sarebbe forse più corretto definirla fratellanza. È ciò che lega le sezioni del Cai (il club alpino italiano, sinonimo di alpinismo e del vivere la montagna) di Sappada e di Bergamo. Un rapporto a distanza reso più solido dalle ultime vicende, tanto da spingere la sezione sappadina a mettere a disposizione gratuitamente a medici e personale sanitario iscritto alla sezione bergamasca (e naturalmente alle loro famiglie) alcuni appartamenti per vacanze nella disponibilità dei nostri soci.
«Caro presidente, Ti sarà certamente noto che ormai da diversi anni Sappada ha avuto modo, tramite il vostro e un po’ anche nostro “vulcanico” Tino Manzoni - scrive Paola Piller Roner, presidente del Cai di Plodn, in una lettera indirizzata al collega di Bergamo -, di avere il privilegio di conoscere e anche ospitare alcuni ragazzi e ragazze diversamente abili di Bergamo e dintorni, per trascorrerere qualche giornata spensierata tra i nostri monti. Sono nati per ciò rapporti personali che vanno ben oltre la semplice condivisione dell’amore per la montagna. Tale colleganza ha fatto sì che moltissimi soci del Cai di Sappada abbiano seguito con apprensione le notizie che nelle ultime settimane ci sono pervenute dalla Tua città; abbiamo per ciò condiviso la Vostra sofferenza e il dolore che sicuramente ha colpito i soci del Cai di Bergamo, le loro famiglie e la Lombardia intera. Tuo tramite, permettimi di esprimere le più sincere condoglianze a quanti hanno sofferto per un lutto. Vorremo per altro cercare di andare oltre a una pur sentita partecipazione, e per tale ragione saremmo orgogliosi di mettere a disposizione gratuitamente a medici e personale sanitario iscritto al Cai di Bergamo, e naturalmente alle loro famiglie, alcuni appartamenti per vacanze nella disponibilità dei nostri soci; un mio primo sondaggio ha permesso di raccogliere l’adesione di non meno di una quindicina di appartamenti, disponibili settimanalmente o per periodi anche più brevi, nel corso del prossimo mese di giugno; tanto nella speranza che per allora quantomeno la fase di emergenza e di distanziamento sociale sia terminata».
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