Coronavirus, videochiamate con i Dottori del Sorriso per i bambini ricoverati in ospedale: “Non lasciamoli soli”

Venerdì 3 Aprile 2020
Coronavirus, videochiamate con i Dottori del Sorriso per i bambini ricoverati in ospedale: “Non lasciamoli soli”
I Dottori del Sorriso non spariscono e restano accanto ai bambini in ospedale anche durante l'emergenza coronavirus. La Fondazione Dottor Sorriso spiega che i pazienti pediatrici potranno ricevere la Terapia del Sorriso a distanza, videochiamando i medici-clown. «I bambini ricoverati in ospedale, ora più che mai, hanno bisogno di qualche ora di spensieratezza, non possiamo lasciarli soli», spiegano alla Fondazione che da 25 anni rasserena la degenza ospedaliera dei pazienti pediatrici. Mentre negli ospedali si sta verificando una forte limitazione delle attività non strettamente legate all’intervento medico, la Fondazione ha lanciato la campagna “Non lasciamoli soli” a sostegno del nuovo progetto “Il sorriso chiama” per garantire la compagnia a distanza. I genitori potranno prenotarsi online sulla piattaforma ilsorrisochiama.dottorsorriso.it per ricevere una videochiamata dai clownterapeuti professionisti della Fondazione. Basterà inserire i propri dati e il numero di telefono o l’e-mail su cui essere contattati per stabilire data e ora dell’appuntamento. È possibile prenotarsi anche chiamando il numero verde 800 58 77 07 o il numero fisso 02 93796 488 negli orari 9-13 e 14-18.

«Con il progetto “Il sorriso chiama” abbiamo voluto rispondere a un’esigenza reale e sentita da tante famiglie con bambini ricoverati in ospedale», spiega Cristina Bianchi, direttore della Fondazione Dottor Sorriso. «La nostra terapia – aggiunge – è un valido supporto alle cure tradizionali e contribuisce a ricostruire le difese del bambino di fronte al trauma del ricovero in ospedale o della somministrazione delle terapie.
Ridere ha effetti molto positivi sulla psiche dei piccoli pazienti: è scientificamente provato che porti a una riduzione della somministrazione di analgesici, dei tempi di degenza e dei tempi di miglioramento clinico, e a un aumento delle difese immunitarie e del livello delle endorfine, con conseguente innalzamento della soglia del dolore nel bambino».


 
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