Il governatore Luca Zaia legge Eracleonte, ma si tratta di una bufala

Mercoledì 1 Aprile 2020
Il governatore legge Eracleonte, ma si tratta di una bufala
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E capitò che il presidente della Regione Veneto si mise a declamare in diretta Facebook e tivù una poesia attribuita a uno storico che, ahilui, non è mai esistito. Si è fidato del presidente del Teatro Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto, che gli aveva inviato il poema, ma ha rimediato una figuraccia: «Anche Zaia casca nella bufala di Eracleonte da Gela», ha titolato il portale Bufale.net.

«Mi hanno inviato questa poesia, è bellissima, l'ha scritta uno storico greco, Eracleonte da Gela nel 233 anti Cristo», ha detto Zaia durante il punto stampa dalla sede della Protezione civile. E ha iniziato a recitare: «È iniziata l'aria tiepida e dovremo restare nelle case, non usciremo, non festeggeremo, bensì mangeremo e dormiremo e berremo il dolce vino perché dobbiamo combattere». E ancora: «Queste genti ci hanno donato un male nell'aria che respiriamo se siamo loro vicini, il male ci tocca e resta con noi e da noi passa ai nostri parenti». Il finale, una speranza: «Siamo forti... aspettiamo che questo male muoia, restiamo nelle case e tutti insieme vinciamo». Effettivamente un poema perfetto in tempi da coronavirus, benché scritta 2.253 anni fa da Eracleonte. Eracleonte chi? Il famoso grecista Albin Lesky non ne ha mai fatto cenno, idem l'enciclopedia Antichità Classiche. «La poesia l'ho data io a Zaia e ne sono orgoglioso - ha detto Giampiero Beltotto, giornalista, ex portavoce di Zaia, poi dallo stesso nominato alla presidenza dello Stabile del Veneto - La fonte? Non conta». (al.va.)
 
Ultimo aggiornamento: 12:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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