Coronavirus, il missionario padre Zago morto in Spagna

Mercoledì 1 Aprile 2020 di Mauro Favaro Claudia Borsoi Federica Florian
Coronavirus, il missionario padre Zago morto in Spagna

La scia purtroppo si allunga. Ieri sono morte altre tre persone risultate positive al coronavirus: un 70enne a Treviso, un 80enne a Conegliano e un altro paziente ricoverato a Vittorio Veneto. Tutti erano già costretti a convivere con gravi patologie. Dal 25 febbraio ad oggi si sono registrati 108 decessi nella Marca.

E c’è stato anche il primo trevigiano morto in Spagna: padre Franco Zago, missionario giuseppino del Murialdo, mancato lunedì a 75 anni in un ospedale di Madrid. Il contagio non molla la presa. Ad oggi sono 1.529 i trevigiani colpiti dal Covid-19. Solo ieri sono emerse altre 70 positività.

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Al netto dei guariti e dei deceduti, al momento sono 1.306 le persone con infezione da coronavirus in corso. Aumentano anche i ricoveri: si è a quota 450. Al momento sono 398 le persone che hanno bisogno delle cure dei reparti ordinari. Cioè 31 in più nelle ultime 24 ore. Mentre resta stabile il numero dei pazienti in Terapia intensiva: sono 52, uno in meno rispetto a ieri. Tra questi, 23 si trovano a Treviso, 8 a Conegliano, 8 a Montebelluna, 7 a Vittorio Veneto e 6 a Oderzo. Di pari passo, continuano a salire gli isolamenti domiciliari. Sono 700 i positivi che vengono seguiti a casa. Anche i loro familiari stanno affrontando la quarantena. Per un totale di 4.398 trevigiani isolati (52 più di ieri). La buona notizia è che aumentano i pazienti dimessi. Si è arrivati a 232. Nell’ultima giornata altri 24 hanno potuto lasciare gli ospedali. Un numero che fa salire a 115 il totale delle persone definitivamente guarite. Solo la provincia di Padova ne conta di più.

IL CONFRONTO
Il coronavirus picchia forte in particolare nelle zone di Treviso e Conegliano. I due ospedali hanno visto crescere i decessi in modo significativo. Dal primo gennaio al 29 marzo, l’ospedale di Treviso ne ha contati in tutto 406. Cioè 43 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E a Conegliano ce ne sono stati 37 in più: da 126 a 163. «Dal primo gennaio al 29 marzo del 2017 a livello provinciale ci sono stati 995 decessi. Nel 2018, stesso periodo, 895. L’anno scorso 908. E quest’anno 933 – fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca – complessivamente non c’è un grande impatto. Ma è chiaro che Treviso e Conegliano sono state particolarmente colpite in seguito ai focolai di Covid-19 nel reparto di Geriatria e nel gruppo di persone che andavano a giocare a carte nella zona di San Fior e Cordignano».
LE VITTIME
Ed era nato proprio a Conegliano padre Franco Zago.

La sua è stata una vita dedicata ai più poveri, prima da missionario in Sud America e poi, negli ultimi anni, in Spagna, dove il coronavirus lo ha ucciso nel giro di pochi giorni. Era ricoverato in un ospedale di Madrid per dei problemi respiratori. Il Covid-19 aveva minato il suo corpo, fino a portarlo alla morte a causa di un’insufficienza renale. Il missionario aveva svolto servizio pastorale in vari paesi, dal Messico al Cile, e da qualche anno era in servizio nella capitale spagnola, alla guida della parrocchia di San Raimondo de Penafor. Nella sua comunità sono stati giorni di preghiera e speranza: «Rimettiti presto, che bisogna inaugurare il campo di calcio», avevano scritto nella pagina Facebook della parrocchia madrilena. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Padre Zago era consigliere vicario del Consiglio provinciale spagnolo della Famiglia del Murialdo. Tanti i messaggi e i ricordi condivisi da chi, soprattutto in Sud America, lo ha conosciuto. In molte scuole giuseppine dal Messico al Cile sono state fatte suonare le campane per salutarlo. Ieri è mancata anche Idelma Tronchin, vedova Biadene. Aveva 94 anni e abitava a Preganziol. Dopo un periodo di ricovero nel reparto di Malattie infettive di Treviso era stata trasferita nel settore Covid della casa Luigi e Augusta di Ormelle. E qui si spenta. Lascia due figli, Daniele e Maria Luisa, i nipoti Marta, Matteo, Fabio e il pronipote Pietro Marco. Il coronavirus ha spezzato anche la vita di suor Giulia Vanzetto, 69 anni, missionaria della Consolata, spentasi all’ospedale Martini di Torino. Originaria di Monastier, da dove era partita ventenne per seguire la vocazione religiosa, suor Giulia avrebbe compiuto 70 anni il 5 aprile. Viveva da anni a Grugliasco, comune della cintura urbana di Torino, nell’istituto delle Suore Missionarie della Consolata. Il decesso è arrivato dopo due settimane passate in Terapia intensiva. A Monastier la piangono le sorelle Antonietta e Beniamina e il fratello Mosè.

Ultimo aggiornamento: 15:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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