Coronavirus, multe per passeggiate vicino a casa: è caos

Martedì 31 Marzo 2020
Coronavirus, multe per passeggiate vicino a casa: è caos

TREVISO La polizia stradale multa un 24enne di Colfosco di Susegana beccato a 150 metri dalla sua abitazione, solo, a piedi, senza un valido motivo. Per lui verbale da 280 euro. Il giovane ovviamente protesta perché la casa si trova a una distanza prevista dall'ordinanza firmata dal governatore Luca Zaia. Ma gli agenti non sentono ragioni. E così scoppia il caso. Zaia infatti è lapidario e annuncia la sua contromossa: «Stiamo scrivendo ai prefetti con la preghiera di approfondire il tema, perché per noi fino ai 200 metri da casa si può uscire per qualsiasi motivo, che sia prendere una boccata d'aria o fumare una sigaretta». Il prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà si posiziona tra il pragmatico e il prudente: «Se il cittadino ritiene di avere ragione, impugni il provvedimento - ribadisce - e se il verbale è attaccabile, le sue istanze verranno accolte. Ma siamo sicuri che fossero veramente 150 metri? Facendo una battuta si può dire che il cittadino e gli agenti hanno usato metri diversi».


 

Figli fuori con il cane, papà multato di 400 euro: "Ho sbagliato ma non siamo furbetti"

SAN BIAGIO DI CALLALTA - Dopo tre settimane chiusi in appartamento, il papà aveva deciso di concedere 10 minuti di libertà ai suoi tre figli, autorizzandoli a una breve passeggiata fino alla casetta dell'acqua, distante circa 350 metri da casa.



IL NODO
In realtà il caso in questione fa esplodere una divergenza di pareri da chiarire il prima possibile. L'ordinanza firmata da Zaia il 20 marzo prevede che possa stare «a distanza non superiore a 200 metri» chi svolge «l'attività motoria o l'uscita con l'animale di compagnia per le sue necessità fisiologiche». Ma la polstrada ha applicato il decreto entrato in vigore il 26 marzo, che consente solo spostamenti «motivati da esigenze lavorative, da situazioni di necessità o urgenza, da motivi di salute o da altre specifiche ragioni», senza precisare alcuna distanza. Ha commentato Zaia: «Non è uno stato di polizia, però ho visto dei verbali della polizia che ha multato delle persone non legittimamente, secondo il nostro ufficio legale. Hanno contestato l'uscita di casa, pur essendo all'interno dei 200 metri, per futili motivi. Invece per futili motivi si può uscire entro i 200 metri, in base all'ordinanza: per sgranchirsi le gambe, per fare due passi. Adesso noi scriviamo ai prefetti e faremo un parere, perché secondo noi la sanzione è impugnabile». 
 


LA REPLICA
Anche il prefetto Laganà vuole andare a fondo: «Ho saputo di questa vicenda, ma non ho ancora visto il verbale - ammette - però, a questo punto, lo voglio leggere. E, se posso, farò anche convocare il cittadino per sentire la sua versione. Sinceramente, conoscendo come lavora la polizia stradale, dubito che possa veramente aver fatto un sanzione senza averne i motivi. Ma è anche giusto che il cittadino faccia sentire le sue questioni. Ripeto: se ritiene che la multa sia ingiustificata ha tutto il diritto di impugnarla». Il prefetto però rimarca un aspetto: «Questioni di questo genere, sul metro in più o in meno, sono frutto anche di come i decreti sono stati interpretati inizialmente. Siamo dovuti arrivare a provvedimenti così restrittivi perchè in precedenza, purtroppo, certe parti dei decreti venivano prese anche sotto gamba. Ci siamo trovati in mezzo tra chi ci chiedeva maggior rigore e protestava e chi aveva interpretazioni più larghe. E alla fine sono arrivate queste misure. Poi ritengo che sulla necessità di farle rispettare sia necessario dare ai cittadini messaggi univoci». Anche Zaia è perfettamente d'accordo sulla necessità di mantenere il rigore assoluto. Ma nel rispetto delle ordinanze, senza andare oltre quanto scritto. E quanto accaduto a Colfosco non va confuso con bel altre violazioni, come ha rimarcato lo stesso governatore, destinatario di frequenti delazioni: «Sono il ricettacolo delle foto di tutti i trasgressori: persone che fanno footing per i campi, gente che va in giro col cagnetto. Ormai so i segreti di tutti coloro che sono andati oltre i 200 metri...».

IL FUTURO
Il governatore ha anche annunciato «una patente per chi ha sconfitto il virus ed è diventato negativo». È infatti allo studio il progetto per un rientro graduale alla normalità. «Dobbiamo pensare a un atterraggio morbido. Dobbiamo prendere tutte le precauzioni, perché oggi in Veneto abbiamo un caso di reinfezione che non ci piace e dobbiamo capire come avviene la reinfezione in un soggetto che era guarito. Quindi non è che alla fine dell'epidemia faremo dieci giorni di movida senza freni: si andrà avanti per gradi, con screening mirati e dismissione dell'utilizzo delle mascherine».
Paolo Calia
Angela Pederiva

Ultimo aggiornamento: 12:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci