Coronavirus. L'ex calciatore che aiuta i veneziani fermi all'estero

Martedì 31 Marzo 2020 di Fabrizio Cibin
Manuel Pasqual. Coronavirus. L'ex calciatore che aiuta i veneziani fermi all'estero

SAN DONA' Anche Manuel Pasqual alle prese con gli italiani bloccati all'estero a causa dell'emergenza Covid-19. L'ex capitano della Fiorentina, originario di Musile di Piave, che da pochi mesi ha appeso gli scarpini al chiodo abbracciando la nuova professione di commentatore delle partite trasmesse dalla Rai, è uno dei quattro soci della Portotravel, storica agenzia di viaggi situata in via Carducci, a pochi passi dal centro di San Donà. «Siamo riusciti a fare rientrare, pur non senza difficoltà, venticinque clienti che avevamo sparsi per il mondo ricorda l'ex terzino sinistro ma abbiamo ancora tre persone in Australia, una in Thailandia e due in Brasile. Siamo in costante contatto, ma non è semplice neppure avere aiuti dalla Farnesina, che ci dirotta sulle ambasciate». In Australia, a Melbourne, ci sono tre adulti di Mestre, partiti a inizio febbraio per andare a raggiungere dei parenti che non vedevano da anni; il loro rientro era previsto per metà marzo, ma non possono perché non ci sono collegamenti. «Potrebbero rientrare attraverso Dubai, ma anche là hanno cancellato i voli per e dall'Italia. L'altra soluzione era via Francoforte, ma il biglietto costerebbe 4mila euro. Altra risposta che ci danno quando chiediamo informazioni è che, finchè non ci sarà un numero sufficiente di persone per una determinata destinazione, il volo non potrà partire». Al momento devono rimanere là, anche se poi subentra il problema del visto, che dura tre mesi.

BLOCCATO IN THAILANDIA
Nella zona mord della Thailandia c'è un uomo di Ceggia, anche lui in viaggio per raggiungere dei familiari; dovrà proseguire la permanenza perché non ci sono voli per l'Italia. Attraverso la Portotravel è stato possibile prolungare la durata della polizza assicurativa. Infine a San Paolo, in Brasile, ci sono due persone di San Donà, nonna e nipote, che avevano raggiunto il Paese per incontrare dei parenti, e invece rimarranno ancora bloccati perché la compagnia aerea ha sospeso tutti i collegamenti per Venezia. Uno studente di San Donà, che si trovava a Minneapolis (Usa) è riuscito a raggiungere l'altra notte la sua città con una serie di coincidenze: Boston, Londra, Roma e quindi Venezia, con un ulteriore acquisto di biglietti e passando la notte a Roma. «Il nostro personale continua Pasqual sta lavorando costantemente per cercare di aiutarli, anche solo per dargli delle informazioni, visto che da là non riescono a mettersi in contatto con nessuno».

Pasqual ricorda come i primi problemi siano iniziati a febbraio: «Man mano che uscivano le indiscrezioni giornalistiche, chi si trovava all'estero voleva anticipare il rientro. La situazione più difficile? Una coppia che si trovava in Brasile e a cui continuavano a cancellare il volo. Anche con Cuba non è stato facile». Ma ora si tratta di affrontare un altro problema, quello dei viaggi già prenotati per l'estate. «Per alcuni stiamo posticipando i viaggi da luglio in poi. Per gli altri, come da regolamento, stiamo emettendo dei voucher che possono essere utilizzati nell'arco di un anno; ogni situazione la stiamo affrontando in modo singolo, per cercare di andare incontro alle esigenze del cliente. La maggior parte di chi si rivolge a noi è un cliente fidelizzato, che si aspetta un certo tipo di assistenza». Le dipendenti, pur lavorando da casa, stanno assicurando assistenza quotidianam, «e ci chiamano anche persone che non hanno prenotato da noi per avere un aiuto concreto». «Rimane comunque il problema: questa (giusta) chiusura totale, sarà una grossa difficoltà per tutte le agenzie di viaggio ed in generale per il comparto turistico. Se non arriveranno aiuti dallo Stato - conclude l'ex calciatore - in molti saranno costretti a chiudere». La gente viaggerà di più in Italia? «Può darsi, ma se ci sarà un contenimento dei costi».
Fabrizio Cibin

Ultimo aggiornamento: 15:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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