Il rianimatore: «In Friuli combattiamo il Coronavirus in trincea»

Sabato 28 Marzo 2020 di Camilla De Mori
Amato De Monte
«Chi attacca sulle mascherine e i presidi sanitari fa sciacallaggio mediatico, lo scriva. La smettano di criticare la Regione e le istituzioni dicendo che non riescono a trovare i presidi contro il Coronavirus. Si vergognino. Questa è una situazione mondiale che ha messo in crisi tutto il globo. Ha ragione Fedriga: questi sono sciacalli».
Amato De Monte, 66 anni, che regge il timone di Anestesia e rianimazione all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, non trattiene l’indignazione. Lì in trincea, «siamo sempre stati in crisi, sempre sul filo del rasoio, ma gli operatori mai, mai, mai hanno lavorato senza protezione». I contagi fra medici e infermieri? «Ci sono anche qui, non tanti casi. Già in altre regioni d’Italia e anche da noi succederà, se sei asintomatico e hai un tampone positivo, ti metti la mascherina e puoi lavorare lo stesso. Se ci mettiamo tutti quanti in quarantena chi cura?», si chiede il dirigente medico.
MASCHERINE
«Se in Italia, ogni giorno, il 50% delle persone decidesse di mettersi la mascherina, ne servirebbero 30 milioni. Tutti stanno chiedendo mascherine, hanno bloccato le importazioni dall’estero. Stiamo pagando, ha ragione l'assessore Riccardo Riccardi, la scelta di una politica di delocalizzare la produzione, per cui le mascherine si facevano in Cina dove costa meno. Non voglio sentire chi dice cosa stanno facendo per i ventilatori? Non ci sono perché tutto il mondo chiede ventilatori. Quando uno deve comprare una macchina va in concessionaria e gliela danno fra 2 mesi, non è possibile che un ventilatore sia di colpo presente per soddisfare milioni di richieste al mondo. E’ letteralmente una guerra, non il momento certo di mettersi a litigare. Ogni giorno le istituzioni fanno la loro parte, ma anche i privati. Danieli, per esempio, ha consegnato 25mila maschere. Invece di criticare, che provino ad andare a cercare le maschere». I giorni in cui sta meno in ospedale «ci sto dieci ore», ma non si sente un eroe, «per l’amor di Dio, mi sento anzi in imbarazzo perché il ruolo che sto rivestendo praticamente fa sì che non entri in reparto. Sono i colleghi che lavorano in reparto in condizioni veramente dure, con gli scafandri addosso. Ringrazio i medici e soprattutto gli infermieri, che sono macchine da guerra».
TERAPIE INTENSIVE
A Udine sei malati, «fra i 55 e i 60 anni» sono usciti dalla terapia intensiva e «un altro paziente, di meno di 50 anni, è pronto ad essere dimesso» e passare alla semintensiva. Gli altri in corsia sono tutti over 60, «restano una ventina di giorni quando va bene, il decorso è lungo». In terapia intensiva a ieri pomeriggio si erano «liberati due posti perché due pazienti sono stati trasferiti a Palmanova, dove è stata aperta la terapia intensiva che offre 6 posti aggiuntivi, che si aggiungono ai nostri 21, così arriviamo a 27 operativi. Alla necessità ne abbiamo pronti un’altra ventina fra Udine e Palmanova. Stiamo attendendo le attrezzature ordinate che devono arrivare. Ma stiamo tenendo botta a tutte le esigenze del Fvg e anzi abbiamo accolto anche 6 pazienti dalla Lombardia, di cui 3 a Udine. Ci sono altri 16 posti di terapia intensiva a Trieste, 14, che arriveranno oggi (ieri ndr) a 16, a Gorizia, e 12 a Pordenone». «In pochissimo tempo – prosegue – abbiamo ribaltato l’organizzazione dell’ospedale. Il trattamento dev’essere integrato. Una terapia intensiva è stata destinata solo a pazienti Covid. Abbiamo aperto un’area semintensiva per la riabilitazione respiratoria attaccata alla terapia intensiva, dove ci sono oltre 10 pazienti. Sono stati raddoppiati i posti letto alle Malattie infettive e hanno diviso una sezione per pazienti classici e una per pazienti covid in pochissimo tempo».
STRATEGIE
Cosa pensa De Monte del modello di tamponi a tappeto cavalcato dal Veneto? «Ci sono 16-17mila dipendenti della sanità. Per fare i tamponi a tutti ci vorrebbe una settimana. E dopo cosa facciamo? Lo ripetiamo dopo 5 giorni? Non ho una soluzione neppure io». La strategia di ferro della giunta Fedriga di chiusure e precauzioni anche prima di avere casi conclamati è stata vincente? «All’inizio dicevo “boh, mah!” anch’io, ma mi pare che tutta Europa ora stia seguendo l’Italia dopo averla presa in giro. Il Fvg secondo me ha fatto bene: chi può dargli torto a questo punto? Per ora il sistema Friuli sta tenendo. Se poi le situazioni precipitano non lo so, speriamo di no. Speriamo che le misure di prevenzione a qualcosa servano»
Ultimo aggiornamento: 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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