Lattebusche non molla, il direttore Bortoli conferma: «A fianco dei nostri soci»

Venerdì 27 Marzo 2020 di Eleonora Scarton
LATTEBUSCHE Confermata la regolare raccolta di latte ai soci e la lavorazione dei prodotti

CESIOMAGGIORE - «È un momento difficile e c'è molta variabilità, ma la cooperativa sta cercando di fare tutto ciò che è possibile per evitare disagi ai produttori che operano quotidianamente sul campo»: l'impegno di Lattebusche è confermato dal direttore Antonio Bortoli, anche se la fase che stiamo vivendo è complicata per tutti. Anche il settore lattiero-caseario è nell'occhio del ciclone. 
LA REAZIONE
«Da parecchio tempo abbiamo messo in campo una serie di misure precauzionali che ci consentono di lavorare in maniera abbastanza regolare spiega Bortoli -. Garantiamo a tutti i soci la raccolta del latte, come avveniva prima, e i nostri stabilimenti produttivi funzionano trasformando i prodotti. In questo senso abbiamo adottato tutte le precauzioni ed abbiamo cercato di supportare il più possibile i reparti in modo che il rapporto tra essi sia ridotto al minimo». Per quanto riguarda poi i punti vendita di tutto il Veneto, «i piccoli spacci, soprattutto quelli di Vicenza e Padova, reggono bene, mentre i bar Bianco che erano integrati anche dalla parte bar stanno in questo momento soffrendo di più le restrizioni messe in atto per contenere la diffusione del Covid-19», aggiunge il direttore. Infine, per quanto riguarda gli uffici, il lavoro avviene da casa. «Ringrazio tutti i nostri dipendenti perché nessuno si è sottratto. Fortunatamente nessuno al momento ha avuto problemi per cui siamo in grado di essere operativi in tutti i settori», afferma ancora Bortoli.
LA DISTRIBUZIONE
Tutto ciò che è stato possibile mettere in atto è stato fatto, ma le difficoltà sono innegabili. Le restrizioni che hanno riguardato, in questo settore in particolare, Horeca, che si occupa della distribuzione degli alimenti in mense, ristoranti, alberghi hanno causato ripercussioni pesanti. «L'unica possibilità di arginare oggi questa pandemia è quella di non muoversi per cui siamo tutti consapevoli che è un sacrificio che va fatto. Ma è altrettanto evidente che questo sta causando e causerà ancora grosse problematiche», sottolinea il direttore. 
I SOCI
La situazione che il nostro territorio, ma anche la nazione e tutto il mondo stanno vivendo è del tutto nuova. Una situazione che va vissuta giorno dopo giorno senza sapere quando finirà e soprattutto quale sarà il passo successivo. «La preoccupazione tra i soci c'è, è evidente e palpabile. Capiscono qual è la situazione e sanno che la cooperativa sta facendo tutto il possibile per scostarsi il meno possibile dalla normalità», afferma Bortoli. Un'altra preoccupazione, espressa in questo caso dalla Coldiretti di Treviso, è l'entrata nel territorio nazionale di latte proveniente dall'estero. Caseifici che importano latte e vogliono abbassare le quotazioni di quello italiano. Sono insostenibili le richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori proprio mentre i supermercati vengono presi d'assalto. «La nostra cooperativa utilizza latte locale dei nostri soci. È evidente che in questi momenti possono esserci delle situazioni ambigue, per cui bisogna cercare di tenere d'occhio tutto. È innegabile però che bisogna avere riguardo di tutto il prodotto che va all'esterno perché se andasse contingentato anche quello sarebbe un ulteriore problema», commenta Bortoli. 
I CAMBIAMENTI
Quello che preoccupa è proprio l'incertezza. «In situazioni come queste è davvero difficile.

Anche le cose che sono positive oggi, domani mattina possono non esserlo più. Oggi c'è la concentrazione sulla grande distribuzione però non sappiamo fin quando durerà. C'è una variabilità molto importante. Quello che cerchiamo di fare per i nostri produttori che lavorano quotidianamente è tutto il possibile per evitare disagi, attraverso anche la salvaguardia dei prodotti locali; lo facevamo prima e cerchiamo di farlo ancora di più ora in questo momento di difficoltà» chiude Bortoli.

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