Coronavirus. Luca Severini (ex Treviso) lotta contro il virus: «E' davvero tosta. Tutti posso rimanere infettati»

Giovedì 26 Marzo 2020 di Massimo Bolognini
Luca Severini, 23 anni, con la maglia della De' Longhi Treviso
NOVI LIGURE (ALESSANDRIA) – Uno dei formidabili eroi dello storico ritorno
di Treviso in serie A è risultato positivo al coronavirus. Luca Severini, 23 anni, giocatore
della De’ Longhi fino a gennaio, da qualche giorno è ricoverato all’ospedale di Novi Ligure. Aveva accusato febbre alta e tosse, sintomi compatibili con il virus prima di farsi visitare e scoprire che il tampone era positivo.
Così l’ala-centro di 204 cm dalla mano morbida, venerdì scorso è stato ricoverato in isolamento all’ospedale “San Giacomo” di Novi. Fortunatamente, considerato il quadro clinico comunque in miglioramento, verrà dimesso domenica prossima 29 marzo, per effettuare un periodo di quarantena domiciliare.
“E’ davvero tosta – le parole di Luca dal letto dell’ospedale -. Ora sto meglio, la febbre è passata. L’ho avuta per una decina di giorni. Non so proprio dove posso essermi infettato. Non vedo l’ora di uscire. Stiamo vivendo un periodo molto difficile e critico per tutti. Specialmente per medici e personale sanitario che sono in prima linea per combattere questa battaglia. Qui in zona l’epidemia non è esplosa, la situazione resta tranquilla. Speriamo che questo incubo finisca presto in modo da poterci riappropriare nuovamente delle nostre vite”.
Poi un messaggio chiaro: “Bisogna prestare la massima attenzione e attenersi scrupolosamente alle prescrizioni e come prima cosa restare a casa finché non passa l’emergenza. Perché questo virus non guarda in faccia a nessuno: anche i giovani, com’è
successo a me, e non solo gli anziani, possono restare infettati”.
Il giocatore marchigiano cresciuto cestisticamente a Civitanova e rivelatosi a Siena nella stagione 2013-2014 a 17 anni a cui seguì il debutto in Serie A con Pistoia, ha lasciato Treviso con il mercato di gennaio per la Bertram Derthona. Severini aveva accettato di proseguire la stagione scendendo in A2. Dopo l’interruzione dell’attività agonistica per l’epidemia era rimasto a Tortona.
“Prima dello stop dei campionati causato dal virus – riprende Luca – ero riuscito a giocare sei partite partendo sempre dal quintetto. I risultati della squadra erano stati così-così. Il mio rendimento tra alti e bassi. Ero però sulla strada giusta. Potevo fare sicuramente meglio, ma ho pagato il fatto di avere giocato poco a Treviso. Avevo bisogno del campo, del ritmo partita”.
Il nome di Severini resterà per sempre scolpito nella storia di Treviso Basket per aver fatto parte del gruppo guidato da Max Menetti che la scorsa stagione ha riportato la pallacenestro trevigiana nella massima serie. Anche in questa, pur trovando poco spazio, si era confermato un grande professionista non facendo mai mancare l’impegno negli allenamenti e in partita, rimanendo nel cuore dei tifosi biancocelesti.
“A Treviso ho vissuto momenti indimenticabili. L’anno scorso è stata una stagione incredibile, super. Appena arrivato la conquista della Coppa Italia battendo in finale la Fortitudo Bologna che pareva invincibile, poi i playoff e la fantastica promozione in Serie A, il traguardo che la società si era posto come traguardo primario. A Treviso mi ero trovato subito benissimo, sia con la società che con la squadra. E’ rimasto un buon rapporto. Al momento di andare via, alla fine la scelta più giusta, molti tifosi mi hanno inviato messaggi. La cosa mi ha fatto immenso piacere perché non me l'aspettavo. Porterò sempre con me tanti bellissimi ricordi e l’amicizia dei compagni si squadra, specialmente del nucleo degli italiani, da Tessitori a Imbrò e Uglietti. Siamo rimasti in contatto e in questi giorni mi ha tirato su il morale sentire la loro vicinanza”.
Campionati di basket da chiudere qui o riprendere più avanti?
“Pensiamo prima alla salute. Per giocare c’è tempo”.
 
Ultimo aggiornamento: 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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