Morto Bepi Covre. «Non aveva il Coronavirus: siamo stati con lui fino all'ultimo»

Giovedì 26 Marzo 2020 di Annalisa Fregonese
Bepi Covre con la sua famiglia
Nella bella villa lungo la strada provinciale, dimora della famiglia Covre, il silenzio amico è denso di centinaia di messaggi, che stanno giungendo, valanga ininterrotta, alla moglie Oliva Cancian, ai figli Martina, Giovanni, Angela. In questa casa dove l’imprenditore nonché sindaco di Oderzo per due mandati, abitava sin dal 1988 (prima stava in un appartamento a Colfrancui), nelle ultime settimane la famiglia si riuniva spesso.«Questa dannata pandemia che ha colpito il mondo – dice il figlio Giovanni – ci ha costretto a stare di più a casa e dunque eravamo sovente da papà. Siamo stati con lui fino all’ultimo, anche in ospedale. Papà era stato sottoposto al tampone, risultando negativo al Coronavirus. Desideriamo che questo punto sia messo bene in chiaro: papà non aveva il Covid-19. Per questo abbiamo potuto stare con lui. Fosse stato il contrario non l’avremmo mai più visto. L’aver potuto fargli sentire il nostro amore fino alla fine è di consolazione per mia mamma Oliva e per noi figli. Ha lasciato un vuoto immenso».

I RICORDI
Ben 42 gli anni di matrimonio fra Bepi Covre e Oliva Cancian. C’è ancora qualcuno, a Basalghelle, che se li ricorda fidanzati, presenti alla messa della domenica sera con lui che leggeva le Scritture. «Faccio fatica a rispondere a tutti i messaggi che ci stanno arrivando. Papà ha seminato moltissimo – prosegue Giovanni -. E’ vero, a volte nelle discussioni era impetuoso ma sosteneva sempre che lo scontro dev’essere confronto e poi a lui piaceva sostenere la sua opinione, sempre nella massima correttezza e massimo rispetto per l’interlocutore. E’ cosa risaputa che stava molto male. Ha avuto un cedimento ed è caduto con ogni probabilità riportando delle lesioni interne che gli sono state fatali. Papà ci ha insegnato fin da piccoli a dire sempre grazie. Ecco a nome suo, di mia mamma e di noi figli esprimo un grazie di cuore a tutte le persone che ci stanno manifestando la loro vicinanza. Lo faccio pensando che lui era il primo a dire grazie, ringraziava sempre tutti: dipendenti, collaboratori, amici, chiunque avesse a che fare con lui. Il nostro grazie speciale alle persone dell'ospedale: sono stati straordinari, soprattutto pensando che stanno lavorando in condizioni di enorme stress».«In quarantacinque anni di lavoro – aggiunge Palmino Greguol, socio nell’attività imprenditoriale – abbiamo sempre avuto un rapporto rispettoso, leale, umano e in sintonia. Abbiamo affrontato tante sfide e condiviso tante scelte imprenditoriali con sua moglie Oliva in Eureka e con suo cognato Paolo in Point. Come quando è sceso in politica, una passione che coltivava da quando l’ho conosciuto alla prima esperienza lavorativa, eravamo insieme da dipendenti. Quando me l'ha chiesto è bastato un cenno. Qualcuno, mi son detto, la deve pur fare la politica e lui certamente la poteva fare bene. Credo che su questo non ci siano dubbi e i cittadini di Oderzo lo possono confermare. Mi chiese anche: vogliono che faccia il parlamentare; "va e prova" gli risposi, ha provato e ha anche fatto parecchio per il territorio. Ma spesso mi diceva: "là se perde anca tant tempo, non sanno cosa vuol dire amministrare una città; son più utile qua in Comun". Per me è stato come un fratello maggiore. Voglio ricordare quello che ultimamente mi ripeteva spesso, dopo i problemi di salute: "son comunque contento parchè ho una bella fameja unita, dove che gran merito lo ha mia moglie. E aven, Palmino, nelle nostre aziende, dei bravi collaboratori". Giuseppe Covre lascia anche il fratello Giorgio e i nipotini ai quali era tanto affezionato. Oggi, giovedì, alle 20.30, chi lo desidera si può collegare al canale YouTube parrocchiedioderzocaminofratta dove mons. Bazzichetto reciterà il rosario in memoria di Giuseppe Covre. 
Ultimo aggiornamento: 07:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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