Mascherine, tutti in fila a Treviso. «Ma evitata la ressa»

Mercoledì 25 Marzo 2020 di Elena Filini
Mascherine, tutti in fila a Treviso. «Ma evitata la ressa»
TREVISO In fila a giusta distanza da prima delle 8 del mattino nelle piazze del centro. Anziani soprattutto. E stranieri. La maggior parte già con la propria mascherina e con i guanti. A Treviso il primo giorno di consegna delle mascherine messe a disposizione dalla Regione si è svolto senza complicazioni. Anche perché, facendo leva sul senso civico dei cittadini e non volendo appesantire la macchina, i controlli di targa si sono svolti a campione e ai trevigiani del centro storico non in tutti i punti raccolta è stato chiesto il documento d'identità, ma si è registrato solo il nome. Quattro i centri di distribuzione in centro: piazzale Burchiellati, piazza Vittoria, Duomo e Santa Maria Maggiore. «Come prevedevamo - conferma Maurizio De Blasio, responsabile della Protezione civile Ana per la consegna - il boom c'è stato nelle prime ore del mattino. Piazza Vittoria è stata circoscritta dai mezzi e si sono fatte rispettare con severità le distanze. Ma, a parte questo, i cittadini si sono dimostrati collaborativi e cordiali». Al centro della piazza il primo volontario chiede il nome, poi si passa sotto il gazebo e altri due addetti, coperti dai dispositivi di protezione, consegnano la mascherina e rispondono alle domande più frequenti: «La mascherina va utilizzata in ambienti non sanitari, quindi per fare la spesa e per uscire. La durata è circa di 4/5 utilizzi. Quindi, se viene indossata per la spesa o le piccole commissioni può durare fino a 2 settimane» continua De Blasio. 

LE SPIEGAZIONI
I volontari consigliavano di segnare l'interno per indossarla sempre nello stesso verso. La domanda più frequente? «Se si può lavare. E no, non si lava». Ma non sono mancati i delusi: «Erano convinti di aver diritto a un pacchetto di mascherine non a una sola. Comunque abbiamo spiegato loro che ci saranno altre distribuzioni». Settecento quelle consegnate nella sola postazione di piazza della Vittoria. Il sindaco Mario Conte in mattinata ha passato in rassegna tutti i presidi confrontandosi con volontari e trevigiani. 

I CHECK POINT
Nel pomeriggio la distribuzione si è svolta in check point destinati alle sole auto. A Sant'Artemio è stata creata una serpentina per fluidificare il transito: le mascherine sono state consegnate direttamente nell'abitacolo dal finestrino. Il parcheggio dell'attuale provincia è separato da aiuole: l'ingresso è avvenuto a sinistra. Per disciplinare la consegna si è optato per i controlli a campione. Gli agenti hanno fotografato alcune targhe facendo i controlli. Non si è utilizzato il lettore. «Il boom iniziale si è avuto dalle 14 alle 16 - confermano i volontari - poi il flusso è scemato ed è stato gestito senza difficoltà». Altro punto di distribuzione Prato della Fiera, poi in Dogana. A Monigo, nel parcheggio di fronte all'ingresso dello stadio, il tragitto è stato diviso con doppia fila e consegna parallela. 

LE PERPLESSITÀ
Perplesso un cittadino. «Senza la richiesta di documento, semplicemente con la targa, salta il vincolo di una mascherina a nucleo perché chi ha più auto può fare più giri e recuperarne di più». Il sindaco, a sera, si è detto soddisfatto di come ha marciato la macchina della protezione civile. In tutta la giornata consegnate 12.500 mascherina nei quartieri, 2.500 in centro e mille portate ad anziani e categorie protette. «Nessun assembramento, consegna fluida. La distribuzione è avvenuta con ordine e velocità. Protezione Civile, Alpini e Polizia Locale presidiano e controllano i vari check point dove le auto, anche grazie alla collaborazione dei cittadini, sfilano via in tutta sicurezza. Grazie infinite ai trevigiani per l'enorme senso civico». 
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