«Misure insufficienti per il turismo: bloccare anche la tassa di soggiorno»

Mercoledì 25 Marzo 2020 di Alessia Trentin
La protesta degli albergatori: bloccare anche la tassa di soggiorno
BELLUNO . Misure d’aiuto insufficienti: gli albergatori bellunesi guardano all’estate con preoccupazione. Non sarà facile uscirne. Per questo Federalberghi Belluno Dolomiti chiede ai Governi misure più incisive e scrive ai sindaci per bloccare i versamenti della tassa di soggiorno. 
L’ONDA LUNGA
«Il Decreto Cura Italia sommato a quanto introdotto dal precedente del 2 marzo, contiene delle previsioni utili ma assolutamente insufficienti perché il comparto turistico bellunese possa affrontare l’emergenza nella sua immediatezza – spiega il presidente degli albergatori, Walter De Cassan - ma, ancora più, gli effetti che la stessa avrà per molti mesi a venire. Ora l’attenzione è giustamente rivolta all’emergenza sanitaria. Parallelamente però la nostra associazione è attiva a livello locale, regionale e nazionale per fornire continui aggiornamenti ed informazioni alle imprese bellunesi che quotidianamente, a decine, ci contattano per manifestare la preoccupazione dell’oggi e quella per il domani». 
EVENTI SALTATI
Le finali della Coppa del mondo saltate a Cortina, le strutture chiuse e il contagio che si diffonde a macchia d’olio spaventano gli imprenditori. Si guarda alla politica, in particolare i rappresentanti bellunesi a Roma.
LETTERA AI PARLAMENTARI
«Ho scritto ai parlamentari bellunesi – annuncia - chiedendo un loro sostegno agli emendamenti proposti da Federalberghi per la conversione in legge del decreto del 2 marzo per l’introduzione di misure più efficaci e strutturali per il comparto in materia di sospensione prolungata di versamenti tributari, fiscali ed assicurativi, di blocco dei mutui, di estensione degli ammortizzatori sociali anche in prospettiva estate. Proprio per l’estate si teme una forte contrazione del turismo internazionale: per questo chiediamo al Governo di favorire ed incentivare gli italiani a fare le proprie vacanze nel nostro paese prevedendo bonus fiscali, detrazioni e/o crediti d’imposta». 
Missive sono state indirizzate anche ai sindaci e alle Unioni montane del territorio, su un altro tema scottante, quello dell’imposta di soggiorno. La richiesta rivolta ai primi cittadini è quella di sospendere per alcuni mesi le scadenze di versamento dell’imposta incassata nei mesi invernali o quanto meno di non applicare sanzioni per tardivi versamenti. Infine le difficoltà di rientro nei propri paesi di origine di moltissimi dipendenti stranieri delle imprese ricettive bellunesi; dall’ambito locale sono stati inviati i dati numerici e per nazionalità alla Federazione nazionale attiva alla ricerca di idonee soluzioni che, nel caso fossero praticabili, saranno comunicate alle imprese.
Alessia Trentin
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