Coronavirus: Renata e Maria, sorelle morte dopo il contagio

Domenica 22 Marzo 2020 di Camilla De Mori
Un reparto di Terapia Intensiva
Renata è morta nelle prime ore di sabato, a pochi giorni di distanza dalla sorella Maria, nella stessa casa di riposo di Mortegliano di cui erano ospiti entrambe, divenuta un focolaio del contagio da coronavirus. Anche lei, ultraottantenne, era risultata positiva al test. Come conferma il sindaco Roberto Zuliani, «La signora Renata Nadalini, che era stata contagiata dal virus, si è spenta nelle prime ore del mattino. Era sorella di Maria, morta tre giorni fa. Da diversi anni era ospite della struttura. Appena ho ricevuto la notizia ho parlato con i parenti: conosco molto bene il marito di Renata, che è un caro amico». La signora lascia anche un figlio. Come conferma il sindaco, «salgono così a 10 i morti che riguardano la casa di riposo, dove i contagiati sono una quarantina. Tutti sono sotto controllo, ma da un giorno all’altro la situazione cambia, perché le persone sono molto anziane e le reazioni possono essere anche improvvise». In Friuli le case di riposo restano i focolai più delicati da gestire. Anche alla Asp Chiabà di San Giorgio di Nogaro, ormai, come risulta al sindaco Roberto Mattiussi, le persone contagiate sarebbero 17, fra pazienti e operatori. «Alcuni casi – spiega Mattiussi - erano già noti dalla scorsa settimana, altri ci sono stati comunicati man mano che è arrivato l’esito dei tamponi. A quanto mi risulta, gli operatori positivi al Covid 19 sarebbero 8 a cui vanno aggiunti 8 casi fra i pazienti più uno che è stato portato in ospedale già la scorsa settimana. Non mi risulta siano in gravi condizioni, la situazione generale è buona. Hanno allestito un reparto infettivo, in un nucleo separato. Cinque operatori volontari coprono il servizio di assistenza a queste persone “h 24”. Sono in costante contatto con la direzione. I parenti hanno la possibilità di contattare telefonicamente gli ospiti che stanno bene», dice Mattiussi, che in un messaggio sul web ha definito «angeli» gli operatori. L’Asp sul suo sito ha rivolto un appello, invitando a non telefonare per chiedere informazioni generiche, perché «la situazione è difficile ed è necessario che le linee rimangano libere per le comunicazioni ufficiali». Anche a Latisana l’Asp Umberto I tiene monitorata la situazione, ma fortunatamente «al momento non c’è notizia di casi – come spiega il sindaco Daniele Galizio -. Da giorni stiamo attendendo i dati sulle positività e sui casi sospetti nel territorio comunale soprattutto in funzione degli interventi da parte dei volontari di protezione civile. E’ corretto che il sindaco sia informato. Al momento abbiamo notizia di 7 casi positivi in tutto il comune», spiega Galizio. Nuovi casi anche in montagna. Ad Arta Terme il sindaco Luigi Gonano spiega che «sono state rilevate altre due positività. Le persone erano già soggette alla quarantena». Il quadro fornito ieri dal vicegovernatore Riccardo Riccardi parlava di 790 tamponi positivi (+135 rispetto a venerdì) e 42 morti, quattro in più del giorno prima, 73 guariti (9 completamente), 152 ricoverati, 46 in terapia intensiva (8 in più), 477 in isolamento domiciliare. 338 i contagiati in provincia.
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