Mascherine "Grafica Veneta", arriva a Rovigo il primo lotto da 27.100 pezzi

Domenica 22 Marzo 2020 di Alberto Lucchin
Il presidente della Provincia Ivan Dall'Ara e una volontaria della protezione civile con la mascherina

ROVIGO - È arrivato un primo lotto di 27.100 mascherine per proteggere i Polesani. Ieri mattina l’azienda Grafica Veneta ha inviato un primo carico di “Mascherine made in Veneto”, cui ne seguiranno altri in modo da rifornire i 50 comuni della provincia di sufficienti dispositivi di protezione per tutti i propri abitanti. Nel frattempo, ne sono già state consegnate in grandi quantitativi al personale delle case di riposo e delle forze dell’ordine. Alla regia di questa operazione di distribuzione ci sono il presidente della Provincia, Ivan Dall’ Ara, il consigliere delegato alle funzioni di Protezione Civile Antonio Laruccia ed il coordinamento nell’organizzazione logistica di Cinzia Dilavanzo, il compito sarà quello di organizzare un’erogazione “certosina” di questi dispositivi, mirando ad evitare affollamenti di persone o corse disperate di gente interessata a tenersene per sé quantitativi spropositati.
PROTEZIONE CIVILE
La Protezione Civile, quindi, aggiunge anche questo importante compito agli altri che da giorni sta incessantemente svolgendo: assiste le forze dell’ordine ed il personale medico, allestisce le tende destinate dai Triage dei pronto soccorso e inoltre è impegnata ad allestire anche le nuove aree di ricovero all’interno degli ospedali di Adria, Trecenta e Rovigo. È bene ricordare che si tratta di mascherine in “tessuto non tessuto”, indicate alla protezione delle persone nell’ambito della vita quotidiana. Non sono un dispositivo medico, ma un rimedio emergenziale sviluppato per dare alle persone un minimo di protezione per le interazioni minime a cui siamo ancora sottoposti.
DISTRIBUZIONE
«I criteri li decideremo nel giro di qualche ora – spiega Dall’Ara – perché dovrebbe essere garantita almeno una maschera a persona. Non sono monouso, possono essere usate più volte. Questo è il massimo che è stato possibile fare in così poco tempo, chiaro che nell’arco di qualche giorno si migliorerà la cosa. Nel giro di qualche giorno saranno recapitate a domicilio oppure con altre forme organizzative, ora vedremo qual è la soluzione più adeguata».
MADE IN CEREGNANO
Dall’Ara, però, sindaco del “Comune della Felicità”, sta però portando avanti un progetto parallelo: una mascherina Made in Ceregnano. Nel comune polesano, infatti, c’è un gruppo composto da una quindicina di signore, amorevolmente chiamato “le Puncione”, che si sta mettendo all’opera per realizzare un dispositivo di protezione individuale in tessut, in grado di aiutare le persone a superare questa difficile situazione. Il gruppo quotidianamente era solito ritrovarsi per cucire insieme, facendo dei lavoretti il cui ricavato andava in beneficienza, ma a causa dell’emergenza Coronavirus non possono più trovarsi insieme.
LE PUNCIONE
Così, per non rimanere con le mani in mano, hanno deciso di mettersi all’opera per la comunità: «Adesso vedremo di comprare il tessuto e l’elastico per fare anche queste mascherine.

Chiaramente non saranno sanitarie, ma stiamo cercando di fare il possibile perché siano utili a superare questo momento. Stiamo coinvolgendo tutti nella nostra realtà per sviluppare un prototipo per farle nel miglior modo possibile» ha spiegato Dall’Ara. Un’operazione, infatti, che ha anche un secondo scopo, ovvero quello di distrarre le persone, di farle concentrare su altro per evitare che questa situazione butti giù di morale i ceregnanesi, in ogni caso sempre ben sostenuto dal sindaco “della felicità”: «Siamo convinti che ce la faremo a superare questo momento – aggiunge Dall’Ara – e voglio che le nostre mascherine comunichino proprio questo, perché ho domandato alla Puncione di ricamarci sopra la frase “Ce la faremo”.

Ultimo aggiornamento: 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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