Tre contagi dopo il mercoledì nero, ma per l'Ulss 5 il picco deve arrivare

Venerdì 20 Marzo 2020 di Francesco Campi
L'ospedale di Trecenta dedicato alla terapia intensiva per il coronavirus
ROVIGO - Il contagio continua ad allargarsi anche in Polesine, ma dopo l’ondata arrivata fra martedì e mercoledì, con ben 24 nuovi casi in 24 ore e il primo decesso, le tre positività accertate nella giornata di ieri sembrano quasi essere la risacca. Ma non è così. Il picco ancora non è arrivato. E come mercoledì frenava gli allarmismi, ieri il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella frena gli entusiasmi, pur ammettendo che il numero ridotto di contagi è comunque una buona notizia: «In generale – spiega - in tutta la regione, si è registrata una crescita minore di nuovi casi, ma è aumentato il numero delle situazioni che necessitano di ricovero ospedaliero o in terapia intensiva: questo a dimostrazione che diventa clinicamente più impegnativo gestire i pazienti. Rimaniamo nella fase di arrivo dell’alta marea, l’allerta è sempre alta. Sulle variazioni numeriche e sul fatto che appaiano così altalenanti, proprio come la marea, entrano in gioco anche una pluralità di fattori anche non clinici. Fra questi, anche i tempi di analisi del laboratorio di Padova che si sono allungati con l’estensione della platea dei soggetti che sono stati sottoposti a tampone».

TRE TAMPONI POSITIVI
Infatti, nel bollettino diffuso ieri dal Servizio igiene e sanità pubblica si dà conto di come, a fianco a tre tamponi risultati positivi e dei due risultati negativi, ve ne siano ben 148 in attesa di risposta. «Come Azienda – spiega Compostella - stiamo valutando l’acquisizione delle attrezzature necessarie alla processazione dei tamponi, non appena disponibili sul mercato. In tal modo potremo eseguire il test in loco. Attualmente, per quello che riguarda le modalità operative nell’esecuzione dei tamponi, viene data priorità a persone con sintomatologia, a chi ha avuto contatti stretti con affetti da Covid-19 già accertati e, a seguire, il personale sanitario, partendo dalle situazioni a maggiore esposizione, e i dipendenti delle case di riposo. Ogni giorno vengono eseguiti circa 200 tamponi».

I NUOVI CONTAGI
E l’ulteriore notizia confortante arrivata ieri dopo il “mercoledì nero”, è che, «per quello che riguarda i dipendenti dell’Ulss 5, il primo blocco di tamponi eseguiti ha dato per tutti esito negativo». Dei tre nuovi contagi, uno è riferibile alla Casa Sacra Famiglia di Fratta dove già mercoledì era stata accertata la positività di cinque ospiti. Questo focolaio è stato scoperto a partire dalla positività di una dipendente, emersa domenica scorsa. Tutti gli ospiti risultati positivi e quelli che sono stati in contatto con la dipendente, compreso il contagiato emerso ieri, sono in isolamento all’interno della struttura, ognuno in una camera singola con bagno, proprio da domenica 15 marzo. Ha invece presentato sintomi dopo un viaggio a Milano ed è ricoverato in Pneumologia da martedì scorso un bassopolesano di 77 anni, la cui positività è stata acclarata ieri.

SINTOMI SOSPETTI
E sempre martedì aveva manifestato sintomi “sospetti” un 43enne di Rovigo, che aveva giustamente contattato l’Ulss e che era stato poi sottoposto al tampone. Accertata la positività, è stato comunque dimesso e posto in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. Il quadro aggiornato alle 12 di ieri, quindi, è di un totale di 12 pazienti ricoverati, 4 nel reparto di Malattie Infettive e 6 in quello di Pneumologia all’ospedale di Rovigo, due invece nella specifica Terapia intensiva del “Covid Hospital” di Trecenta. I pazienti dimessi dall’inizio dell’epidemia sono stati 46. Un solo caso, al momento, di guarigione accertata, in una paziente adriese, e una, purtroppo, anche la morte di un paziente per Covid-19, la 91enne di Bergantino Bruna Trentini. In totale 432 i tamponi eseguiti, 58 i casi positivi accertati a fronte di 226 negativi.

CONTROLLI DI SICUREZZA
Per quanto riguarda i controlli nelle aziende, ieri gli ispettori dello Spisal hanno controllato, 11 aziende per un totale di 1600 dipendenti, per verificare il rispetto delle norme di sicurezza. Il risultato emerso, fa sapere l’Ulss è di una corretta osservanza delle norme previste. Dall’inizio della settimana sono già quasi una ventina le aziende controllate. Tuttavia, la situazione sul “fronte operaio”, soprattutto nelle realtà quelle medio-piccole, è in questo momento abbastanza tesa. 
Ultimo aggiornamento: 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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