Coronavirus Veneto, Zaia: mascherine in consegna: dove trovarle. «Ordinanze restrittive in arrivo: stop corsette e passeggiate» Video

Giovedì 19 Marzo 2020
Coronavirus Veneto, Zaia in DIRETTA Facebook. Mascherine già in consegna: dove trovarle

Coronavirus in Veneto. Il punto di Luca Zaia oggi, 19 marzo 2020. Ecco cosa ha detto il presidente della Regione Veneto durante l'incontro in diretta Facebook. Zaia ha annunciato l'arrivo di ordinanze restrittive da parte della Regione, qualora il governo non decida di emanarne prima: la firma dell'ordinanza del Veneto potrebbe essere già domani.

Anche ragazzi intubati in terapia intensiva
«Non facciamoci ammaliare da questo sole, questo è un sole cattivo, che ci fa ammalare: restate a casa. Se piovesse rischieremmo meno la vita». «I numeri sono da paura: stiamo riempiendo i nostri ospedali di malati di coronavirus. Se non si sta a casa noi a fine mese rischiamo di avere le terapie intensive piene e abbiamo ragazzi in terapia intensiva intubati». Rovereto, ragazzo di 29 anni contagiato e ricoverato in ospedale
 


Contagio in Veneto: numeri da guerra
Sale ancora il numero delle persone contagiate dal Covid-19 nella nostra regione: il totale registrato questa mattina è a 3.484 casi positivi, 100 in più rispetto a ieri alle 17. Due nuove vittime del virus a Oderzo e Vicenza. Impressionante il numero dei cittadini in isolamento domicilare perché trovati positivi al tampone o venuti in contatto con soggetti contagiati: 10.124 persone sono costrette a restare in casa, non possono uscire per alcun motivo... (LEGGI IL BOLLETTINO). 

LA MAPPA DEL CONTAGIO - GUARDA

«I numeri del Coronavirus in Veneto di oggi non ci fanno certo sorridere: 771 ricoverati nella regione significa un ospedale provinciale dedicato solo al Covid-19. 209 malati in terapia intensiva sono un numero che si ha normalmente in tempo di pace, quando abbiamo solo pazienti ordinari». Lo dice il presidente del Veneto Luca Zaia parlando «di un vero e proprio bollettino di guerra» e ricordando anche il dato odierno di 115 decessi. «Capite che non sono i morti di una semplice influenza - puntualizza - sono i morti causati dal virus. Se i miei concittadini sono si fossero presi il Coronavirus non sarebbero in questa lista»​.

Picco del contagio previsto per il 15 aprile, cosa vuol dire?
«​Il picco del 15 aprile ci dà un dato di picco massimo di stress della sanità del Veneto», ha detto Zaia.
 

Coronavirus, Zaia: ordinanza restrittiva domani

Giro di vite in arrivo presto
«Ordinanze restrittive rispetto a passeggiate e corsette, mi dispiace ma ne prevedo, l'alternativa sono contagi e terapie intensive. Spero che il governo decida di chiudere i negozi rimasti aperti la domenica. Non per limitare la libertà dei cittadini, ma in questo momento l'amministratore è richiamato a fare scelte per la comunità, perché oggi dobbiamo tutelare la libertà alla salute. I modelli matematici, purtroppo, sono anche oggi rispettati».

Quelle passeggiate collettive a Venezia
«Non è una minaccia, ma se il governo non adotta misure più restrittive mi vedo costretto ad emettere ordinanze regionali rispetto ai passeggi e alle corsette». Il governatore del Veneto Luca Zaia spinge per un inasprimento delle misure di prevenzione della diffusione del Coronavirus. «Abbiamo delle foto di via Garibaldi a Venezia di stamane - sottolinea - e raccontano di passeggiate di comunità, che non sono assolutamente in linea con il tema dello stare a casa, di stare attenti al contagio e di avere prudenza».


«Non si pensi che qui l'emergenza finisce quando arriva l'ultimo paziente, io credo che debba esserci una norma per tutti, se non ci sarà la adotteremo noi: se il governo non decide presto, domani firmo un'ordinanza».

Tamponi e kit istantanei: ecco la differenza
«Molti cittadini ci scrivono: perché fate i tamponi visto e considerato che c'è il kit istantaneo? Non è così semplice come si pensa: il tampone riesce ad individuare il soggetto asintomatico che è positivo, il kit ci identifica il positivo che ha già sviluppato gli anticorpi».
Lo precisa il governatore del Veneto Luca Zaia. «Quindi sono due scenari di pazienti diversi - chiarisce - .Vuol dire che molti asintomatici che non hanno gli anticorpi e che sono positivi con il kit non si trovano»


Cosa deve fare chi è all'estero
A chi è all'estero: se riuscite mettetevi in isolamento totale e restate dove siete, non vi avventurate, potreste arrivare già contagiati. In tanti mi scrivono nella speranza di poter tornare in Veneto. La nostra Sanità, tanto denigrata, si è dimostrata quello che è: tutti vogliono tornare a curarsi a casa.

Le aziende, sicurezza e chiusure
Se non le faremo chiudere noi, credo che chiuderanno da sole presto. Ma ci sono anche le aziende delle filiere strategiche che non devono assolutamente chiudere. Certo la chiusura delle frontiere metterà a repentaglio le nostre ditte.

Il documento degli anestesisti
Un documento degli anestesisti spiega come si dovrebbero comportare in uno scenario estremo: dover scegliere quali pazienti "salvare". Zaia precisa: «Deve esserci sempre posto per i pazienti, finché ci sono io si ragiona così, senza differenze di età, sesso, religione ecc... Il Veneto non dà mandato di lasciare indietro nessuno».

L'appello ai tanti che fanno donazioni
Per chi può dare in questo momento al Veneto donazioni significativi da destinare al contrasto del Coronavirus «c'è l'opportunità di comprare postazioni intere di terapia intensiva». Lo spiega il governatore Luca Zaia. «Noi ne abbiamo 825 - dice - ci piacerebbe dare questo senso alle donazioni: far dire al contributore 'sono riuscito a finanziare 5, 6, 20 postazionì. Ogni postazione completa costa 66 mila euro». «Vi dico già che ho un donatore che ne ha comprate 20 ieri, una famiglia che mi ha promesso 1 milione di euro - elenca -. Un'altra realtà mi ha dato mezzo milione di euro, una 2 milioni e ve ne sono altre altre di cui daremo comunicazione appena saremo autorizzati».


Anziani in tabaccheria a giocare al Lotto: rischio contagio
«Sto preparando uno spot sul Coronavirus, chissa che vedendoli i veneti capiscano che una partita al Lotto la si può anche saltare».

Psicologi in campo, il numero verde da chiamare
Tra le varie iniziative per fronteggiare i molteplici effetti dell'emergenza coronavirus, in Veneto scende in campo anche il numero verde 800 33 43 43 del Servizio «inOltre» della Regione Veneto, operativo dal 2012 come servizio di promozione della salute e gestione delle emergenze, per dare un contributo in questo particolare momento che la comunità veneta sta affrontando. La notizia è stata data oggi nel corso del consueto appuntamento del Presidente Luca Zaia per fare il punto sulla situazione del coronavirus, affiancato, come sempre dagli assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile). Relativamente all'emergenza sanitaria legata alla diffusione del SARS-Cov 2 (coronavirus), il Servizio inOltre è in grado di supportare i cittadini nella gestione delle differenti tipologie di ricaduta che l'emergenza sanitaria può avere (e sta avendo) sulle vite degli stessi e dei loro cari. Il Servizio è a disposizione per tutti i tutti i cittadini che: stanno vivendo situazioni di preoccupazione (per sé e per i propri cari); necessitano di un supporto per gestire e modificare gli stili di vita, coerentemente con le prescrizioni dei decreti ministeriali atti ad interferire con la diffusione del contagio; riconoscono che l'emergenza sanitaria si sta trasformando in urgenza personale; ad ora non hanno portato questioni ad altri servizi già disponibili, ma ritengono comunque utile avere un confronto.

Aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: sarà compito del servizio valutare la richiesta, e con il cittadino costruire il percorso per una sua efficace gestione. Gli operatori sono psicologi esperti nella gestione delle emergenze e dei cambiamenti della Comunità, e propongono percorsi di supporto mirati a definire sia obiettivi che strategie per gestire le difficoltà, anche individuando nel territorio gli strumenti e le risorse utili e necessari.


 


Mascherine gratis in Veneto, dove si trovano

«Mascherine nelle edicole? Gli edicolanti ci hanno dato la disponibilità, grazie, stiamo valutando perché il rischio è che si formino code alle edicole e si diffonda il contagio». Oltre a quelle che saranno fornite, in base all'accordo, da Grafica Veneta, il Veneto «non esclude di comprare ancora mascherine. Sono dispositivi di protezione individuale e al momento non sono delle mascherine chirurgiche. Si sta cercando di fare anche questa certificazione perchè le caratteristiche siamo convinti ci siano». Lo dice il Presidente del Veneto Luca Zaia. «Se il ministero della salute riconoscerà questa caratteristica - aggiunge - potranno entrare negli ospedali come ausili per gli operatori». Il governatore annuncia che «si sta valutando» la disponibilità offerta dagli edicolanti alla loro distribuzione ai cittadini.

Come verranno distribuite
Si è già messa in moto la macchina della Regione per la distribuzione dei due milioni di nuove mascherine, prodotte gratuitamente da Grafica Veneta S.p.a. grazie all'imprenditore Fabio Franceschi. Gli assessorati competenti hanno scritto ai Comuni, ai Centri per anziani, alle case di riposo, con indicazioni pratiche per la distribuzione. Al momento sono dispositivi di protezione individuale, se il Ministero ci darà la certificazione saranno mascherine chirurgiche e potranno entrare. 

Le forniture verranno consegnate alle singole Amministrazioni comunali a cura della Protezione Civile: i sindaci dovranno favorirne la distribuzione il più capillare possibile.

Nelle strutture per anziani e disabili, la distribuzione sarà direttamente a cura di Grafica

Sarà invece Azienda Zero a distribuire alle Ullss le mascherine per la consegna, all’esterno delle strutture, alle persone che, per qualsiasi motivo, frequentino gli Ospedali.Veneta.

Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 12:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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