Coronavirus. «Mi offro come cecchino per sparare a chi continua ad andare sugli argini»

Giovedì 19 Marzo 2020 di Enrico Garbin
L'ex candidato di Fratelli d'Italia si è scagliato contro gli extracomunitari che girano sugli argini

Anche se è stato lanciato il più casereccio #portovirostàincà al posto di #iorestoacasa, ci sono ancora resistenze all’imperativo di limitare le uscite allo stretto necessario. E soprattutto attraverso i social, è ormai diventata comune la segnalazione di assembramenti, di gente che pratica sport in gruppo o se ne sta fuori di casa senza apparenti validi motivi. Con il corollario di commenti, sfoghi indignati, proposte e richieste di intervento da parte delle forze dell’ordine.

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CLIMA ESASPERATO
In questo clima d’assedio, con la paura per il possibile contagio da Covid-19 sempre nell’aria, non è raro che ci sia qualcuno che ventila la tentazione di passare alle via di fatto nei confronti di chi sembra violare le misure di prevenzione. E dopo i ragazzini che escono in gruppo o le persone che escono a fare “filò” per le strade, un’altra categoria presa con più frequenza di mira è quella degli stranieri. Un esempio è quello di Mirco Guarnieri, noto commerciante e già candidato al consiglio comunale in quota Fratelli d’Italia per la lista di Maura Veronese, che ieri segnalava che, recatosi per lavoro a Bottrighe, lungo l’argine c’era “Un via vai di extra (comunitari, ndr) che andavano e venivano di Porto Viro. Bene, allora noi agli arresti domiciliari, che se non abbiamo un’autocertificazione regolare ci denunciano...loro liberi di andare dove vogliono. Quindi? Se abbiamo ancora la fortuna di non avere casi a Porto Viro, perché noi rispettiamo le regole, aspettiamo che siano loro a portarci il virus? Chiudete le entrate in paese se volete veramente proteggerci”. Al suo sfogo, affidato a Facebook, sono seguite molte reazioni, da chi appoggiava la necessità di maggiori controlli per evitare il passaggio incontrollato di persone, di chi sosteneva di dover far rispettare a tutti le norme che costringono in casa la popolazione, fino alla proposta di mettere cecchini sui varchi del paese cui Guarnieri, pur premettendo che la non cosa non si può fare, in uno scambio di battute poi cancellato arriva a dire che “Se fosse possibile mi offrirei volontario”.

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SMORZA I TONI
A gettare acqua sul fuoco, però, è la stessa sindaca Maura Veronese che, pur dissociandosi da alcuni commenti, con toni pacati spiega quale sia la situazione e le difficoltà in cui si dibatte in questa fase: «Il Comune ha pochi agenti e con quelli fa controllo del territorio. A Porto Viro ci sono sei varchi/entrate e con la pattuglia che ho faccio posti di blocco a turno (martedì al Bacino, ieri in via Mantovana). La Protezione Civile non può fare controlli, fermare la gente, ciò nonostante facciamo pattuglie serali e quotidiane. Da oggi (ieri, ndr) addirittura in doppio turno. Detto ciò, io invoco sempre il senso di responsabilità del singolo, perché sono consapevole che per fare controlli serrati o blocchi servono forze dell’ordine! Capisco che il sindaco sia depositario di ogni vostro bisogno e domanda, ma ci sono circostanze come l’attuale che richiederebbero misure nazionali più imponenti».

Quanto a Guarnieri, dopo aver capito di essere stato mal interpretato nella sua richiesta di maggiori controlli, ha cancellato i commenti che potevano essere equivocati, ribadendo piena fiducia nell’operato di Veronese.

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