Aumentano i divieti: stretta sui cimiteri, niente piazze, parchi e piste ciclabili

Martedì 17 Marzo 2020 di Luca Anzanello
Piazze, parchi e piste ciclabili chiuse a San Vendemiano (foto Stefano Covre per Nuove Tecniche)

TREVISO La lista delle restrizioni per fermare la diffusione del contagio si allunga. Dopo i parchi e gli impianti sportivi, ecco che le chiusure vengono estese anche a cimiteri e piste ciclabili. Con tanto di nastri rossi e bianchi sulle panchine, giusto per rendere il messaggio ancora più chiaro. Il primo provvedimento riguardo i camposanti l’ha firmato ieri il sindaco di Treviso Mario Conte. Fino al 3 aprile cancelli sbarrati in tutti i cimiteri comunali. «Ho preso questa decisione - ha scritto il primo cittadino sulla sua pagina Facebook ufficiale - perché intendo evitare il formarsi di assembramenti di persone e limitare così le possibilità di contagio da coronavirus. Nei giorni scorsi mi sono arrivate infatti non poche segnalazioni. Verranno comunque garantiti i servizi essenziali e la possibilità di dare un ultimo saluto in forma privata ai defunti, con accesso a un massimo di 10 persone e orari sfalsati per limitare al minimo l’afflusso. Sono scelte difficili e di responsabilità ma dobbiamo assolutamente uscire da questa emergenza sanitaria».

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LA SCELTA
Niente piste ciclabili, niente parchi, niente impianti sportivi, niente panchine (rese inaccessibili con i nastri) e quindi niente piazze. Anche il sindaco di San Vendemiano, Guido Dussin, ha scelto il pugno di ferro per scoraggiare le aggregazioni di cittadini che non obbediscono alle indicazioni delle autorità di rimanere a casa per evitare nuovi contagi da coronavirus. Dopo avere passato la domenica a monitorare il territorio comunale, Dussin e la sua giunta hanno notato che in alcuni luoghi i cittadini tendono ancora a riunirsi: da qui la decisione di emanare un’ordinanza, che è stata firmata ieri mattina dal primo cittadino, e di tappezzare il paese di manifesti riassuntivi della stessa con messaggi perentori: “Le piste ciclopedonali, le piazze e i parchi sono chiusi. Si raccomanda alla cittadinanza di rimanere a casa».

IL PUGNO DI FERRO
La stretta imposta da Dussin è figlia di una ricognizione sul territorio fatta l’altro ieri. «Domenica io, i miei assessori e la consigliera Sonia Brescacin siamo andati a controllare la situazione, anche realizzando dei filmati per avere un riscontro documentale – spiega il primo cittadinoSiamo stati a Calpena, a Zoppè, a Cosniga, a Fossamerlo e nonostante la bella giornata di sole c’era il deserto. Abbiamo però trovato alcune persone, sia domenica sia ieri, nella zona della pista ciclopedonale, recentemente aperta, lungo il torrente Cervada. E non erano certamente lì per fare la spesa». La prima preoccupazione di Dussin è stata quella di scoraggiare queste aggregazioni, che possono rapidamente diventare assembramenti: ecco quindi l’ordinanza di ieri «con la quale ho cercato di rafforzare il concetto che deve arrivare a tutti i cittadini, quello di non muoversi dalla propria abitazione se non per motivi di lavoro, salute o necessità. Abbiamo veicolato il messaggio anche attraverso i manifesti e mettendo attorno a tutte le panchine nastri che fanno capire l’esistenza del divieto di seduta».

LA DISSUASIONE
Il provvedimento del sindaco ordina da ieri e fino al 3 aprile «il divieto di utilizzo, in qualunque forma di assembramento e comportamento che costituisca violazione dell’obbligo di mantenere tra le persone una distanza di almeno un metro, di tutti i parchi e giardini pubblici comunali, delle aree attrezzate con strutture e giochi per bambini, degli impianti sportivi a libera fruizione all’interno di parchi e giardini pubblici, delle strutture sportive all’aperto nell’area di via Maniach e dello Sport e della ciclopedonale sul Cervada». L’ordinanza non vieta esplicitamente di utilizzare anche le piazze, «ma le poche che abbiamo nel nostro Comune sono generalmente contermini a giardini pubblici o adibite a spazi attrezzati» precisa la consigliera Brescacin. L’ordinanza raccomanda inoltre di evitare «ogni forma di assembramento nei cimiteri» che, a differenza di Treviso, per il momento rimangono aperti

Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 11:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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