Danieli (Confindustria): «Chiudere la fabbriche sarebbe drammatico»

Mercoledì 11 Marzo 2020
Anna Mareschi Danieli

UDINE - «Non riesco a pensare alla chiusura delle fabbriche in una regione, che sia Lombardia o il Veneto, o anche in tutta Italia. Sarebbe qualcosa di drammatico. Serve più senso di responsabilità da parte di tutti i cittadini, seguire quelle che sono le direttive del governo, e allora l'esecutivo non sarà costretto a prenderne di più stringenti». Così la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, commenta la possibilità della chiusura delle attività produttive. 

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La chiusura delle attività produttive, spiega Danieli, «in una regione o in tutta Italia andrebbe drammaticamente a discapito delle realtà interessate, e a vantaggio esclusivo dei competitor europei, che guadagnerebbero quote di mercato a nostro discapito; nel caso la chiusura deve essere a livello europeo», sottolinea. Ma, secondo la leader degli industriali di Udine, eventuali misure più restrittive dell'esecutivo per fronteggiare l'emergenza potrebbero essere evitate «seguendo quelle che sono le regole attuali, sfruttando al massimo lo smart working quando possibile, non uscendo quando non necessario».

«Serve senso di responsabilità da parte di tutti, siamo arrivati a questo punto proprio perché le prime direttive sono state completamente disattese dai cittadini, favorendo così il contagio», rimarca l'industriale.

Ma se lo scenario dovesse aggravarsi e servissero misure più stringenti con la chiusura delle attività produttive «credo che si dovrebbe partire dai trasporti -sottolinea- e da quei luoghi in cui ci sono più persone in spazi limitati». «E ci dovrebbero essere comunque delle deroghe alla chiusura come per la produzione di prodotti agricoli, delle fabbriche dei medicinali, dei prodotti e sistemi sanitari, come è stato fatto in Cina. E poi sono ripartiti», conclude Danieli.

Ultimo aggiornamento: 14:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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