Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Cucinelli e il prossimo inverno - La
Fashion Week milanese "in maschera"

Venerdì 28 Febbraio 2020 di Luciana Boccardi
 
La settimana della moda a Milano era  iniziata come sempre, con qualche mugugno per la collocazione in calendario, qualche defezione , ma tutto sommato  con uno schieramento importante sia per  le firme sia per  i prodotti che si annunciavano importanti soprattutto con le collezioni più attese. Era  stata una festa - come sempre - la presentazione di Brunello Cucinelli accompagnata dai suoi buffet da Babette ai quali tutti gli ospiti possono accedere senza limiti di orario mentre negli spazi di via Montello le nuove proposte si imponevano  per bellezza e per praticità. La moda deve essere bella e pratica, è il mantra dello stilista umbro e per il prossimo inverno stole di grossissima maglia con punti nuovi imprevedibili inventati e riportati sui pulls per intero o per cenni collocati su maniche o polsi o nel bordo inferiore, Il genere liquido che piace a tutte le donne trionfa nei   completi caldi, nei bellissimi cappotti che cadono diritti ma scostati dalla figura, spesso privi di allacciature e chiusi con una broche.  I tessuti super-sostenibili impiegati raccontano il nuovo modo di interpretare la moda anche come mezzo di difesa dall’inquinamento.  Tutti i beige, qualche nero, tanto bianco. Applausi, sorrisi, vivacità, destinati a restare però  un’isola felice nel tormentone che giorno per giorno si è riversato su Milano, sull’Italia, ovviamente sulla moda penalizzata da defezioni impreviste. La minaccia del coronavirus ha portato disorientamento, fino alla decisione presa da Armani   (e in seguito  da Lavinia Biagiotti)  di eliminare lo spettacolo della sfilata per rispetto alle norme di sicurezza che da allora stanno cambiando il nostro modo di vivere. Una scelta che in qualche modo ha consentito anche di evitare una sfilata a platea  priva di buyers e stampa importanti  fuggiti da Milano per timore del  virus.
Se tutto questo sia una realtà o  il prodotto di un attacco collettivo di panico lo sapremo - forse -  più avanti.  Dell’inverno si sapeva che porta con sé il problema dell’influenza;  dell’influenza si sapeva che è una malattia subdola che sugli anziani - specialmente se già malati - può avere esiti letali;  degli esiti letali si sapeva fino allo scorso inverno che solitamente si misurano tra  la decina o la quindicina  di casi  distribuiti nei mesi  invernali;   che nelle persone  che guariscono  lascia un po’ di spossatezza che cerchiamo  sempre di curare  in versione fai da te con vitamine e spremute d’arancia. Questo si sapeva prima  di entrare nel vortice della paura collettiva, delle mascherine, della  chiusura di ogni manifestazione, della corsa all’untore,  il tutto   -  fortunatamente -  con una verifica di  morti   che  finora, fortunatamente,  non supera quella dello scorso anno,  con la conferma che i colpiti erano anziani già sofferenti per acciacchi vari opersone già comunque malate e quindi   sfavorite nel fronteggiar l’influenza .  C’è da restare allibiti:  personalmente vivo tutto questo come un film  dove si svolgano prove di  attacchi , simulazioni di tsunami , di epidemie,  di incendi,  corredate di corsa alla mascherina. Di certo invece si è fermata l’economia italiana, chiusi tutti i locali, sospese tutte le manifestazioni, le persone chiuse in casa terrorizzate come se...fosse tutto vero.  La moda  -  per ora inginocchiata letteralmente a causa di provvedimenti  che ne colpiscono l’intero  assetto  commerciale -  la racconteremo quando il clima si sarà - speriamo - rasserenato.  Restiamo con  la certezza che tutto questo avrà  costi spaventosi  mentre per  fortuna  l’influenza  coronavirus , con l’arrivare di giornate più tiepide si farà -   ci auguriamo  -  un ricordo.
  Ultimo aggiornamento: 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA