Vo' Euganeo: come si vive nel paese blindato, i bambini tornano a giocare in strada

Venerdì 28 Febbraio 2020 di Marina Lucchin​
Vo' Euganeo: come si vivie nel paese blindato, i bambini tornano a giocare in strada

VO' EUGANEO - Niente auto e niente pericoli. Così i bambini di Vo', dove il tempo sembra essersi fermato in una perenne domenica, tornano a giocare per la strada durante questo periodo di quarantena. C'è chi si esercita col monopattino in piazza Liberazione e chi ha tirato una rete da un capo all'altro della strada per giocare a pallavolo con mamma e papà.

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D'altro canto con la giornata di sole di ieri, nessuno ha perso l'occasione per stare un po' all'aria aperta e schiarirsi le idee. «I nostri bambini riescono sempre a farti dimenticare i brutti momenti» commenta Lucia Menaldo guardando la fotografia dei due pallavolisti in erba pronti al palleggio e alla schiacciata contro la squadra dei genitori, con il monte Lozzo sullo sfondo.

 

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VO' EUGANEO - Su la mascherina e fuori in strada, passeggiando fino alla palestra della scuola per fare il tampone.

Tutti insieme, come non capitava da anni. E' l'altra faccia della quarantena di Vo' raccontata dalla famiglia Sirpresi, mamma Moira, papà Ariosto i loro due figli, Daniel di 24 anni e Nicola 18, che da lunedì mattina alle 7 non si possono muovere dal paesino.



L'INTRATTENIMENTO
Ci sono anche il gioco del Monopoly edizione Coronavirus, i giochi da tavolo, il bricolage, il giardinaggio e la produzione di video divertenti per strappare un sorriso ai reclusi la fanno da padrone. C'è Antonio Pavin che costruisce casette in legno, piccoli gioiellini in miniatura pronti per i bimbi di Vo'. Poi c'è Diego Zanetti, videomaker e animatore, che ha realizzato un filmato con i dinosauri che passeggiano per le strade del paese e la domanda: «Non è che torneremo nel giurassico?». «Penso semplicemente che il panico non serva a nulla - racconta il giovane - E' giusto che siano gli esperti che prendano in mano la situazione e quello che noi possiamo fare sia semplicemente cercare di alleggerire questo momento cercando di regalare un sorriso. Mi fa molto piacere che la cosa stia arrivando alle persone. Essendo un animatore ed avendo una ludoteca, volevo semplicemente dare un a mano alle famiglia che hanno dei bimbi, così ho pensato ai dinosauri che giravano per Vo', anzi, per la precisione, per il mio giardino».
 
 


Niente scuola e niente lavoro stanno offrendo un inaspettato tempo libero ai voiensi che possono dedicarsi a tutte quelle cose per le quali non c'è mai il tempo. La famiglia di Valentina Buson, ad esempio, si è data al giardinaggio, mentre Moira Biasio, titolare della camiceria di piazza Liberazione, si è lasciata andare all'ispirazione realizzando ricami a tema Vo' sulle sue camicie: «Il nostro paese dev'essere ricordato non per questa brutta storia, ma per il buon vino, il buon mangiare e per l'artigianato locale» precisa mostrando orgogliosa la sua creazione.

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L'OBIETTIVO
Il rilancio dell'economia del bel borgo sui colli è anche l'obiettivo dell'iniziativa Go to Vo' frutto dell'idea del videomaker Matteo Menapace e alcuni suoi amici. In quattro ore già oltre duemila persone hanno manifestato il loro interessamento alla grande festa organizzata per quando questa quarantena finirà. La data, fittizia, è il 29 marzo, quella reale verrà decisa una volta che quarantena e pericolo da Coronavirus passerà. «L'idea è semplice - spiega Matteo Menapace -. Invadere pacificamente Vo' con qualsiasi mezzo, meglio se due ruote. Una volta arrivati in piazza Liberazione, ognuno andrà mangiare e bere dove preferisce, ma l'importante è coprire il più possibile tutti i fantastici ristoranti del territorio. Vogliamo aiutare in maniera concreta e dal basso la popolazione di Vo'. Lo scopo è aiutarli nel modo più semplice e possibile, ossia andando a mangiare e bere nei loro ristoranti e trattorie».
Tra Vo' e il resto del mondo c'è il cordone sanitario delle forze dell'ordine. E il check point uno, quello gestito dai carabinieri del tenente colonnello Marco Turrini, comandante della compagnia di Abano, è l'unico da cui possono passare i rifornimenti di farmaci, alimenti e generi di prima necessità. I militari dell'Arma fanno da tramite tra i voiensi e l'esterno. Ieri, ad esempio, hanno aiutato una mamma a portare i libri di scuola alla sua figliola che fa le medie e abita fuori dal paese con il padre. Aveva lasciato lo zainetto a casa della madre ma i libri le servono per studiare. I carabinieri glieli hanno riportati. Continuo via vai anche dei rifornimenti di farmaci per l'unica farmacia del paese, quella del sindaco Giuliano Martini.

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Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 15:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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