Ospita in casa una 26enne e poi la violenta, rubandole anche 200 euro

Venerdì 21 Febbraio 2020 di Redazione
Un 36enne di origini pugliesi è stato rinviato a giudizio e sarà processato per violenza sessuale e rapina
PORDENONE - Un 36enne di origini pugliesi, che vive nel Sacilese, sarà processato per violenza sessuale e rapina. È stato rinviato a giudizio dal gup Giorgio Cozzarini per una vicenda che risale al novembre 2018. Pizzaiolo in attesa di essere inserito in una cooperativa di giardinaggio, in quel periodo l’uomo aveva ospitato due fidanzati che aveva conosciuto a Rimini qualche mese prima e che in Friuli volevano cercare nuove opportunità di lavoro. La coppia si era appena sistemata nell’abitazione del 36enne pugliese, quando la Questura di Pordenone andò a prelevare il fidanzato perchè doveva eseguire una misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Forlì.
Rimasta sola, la ragazza, che aveva 26 anni, ha continuato a trovare ospitalità nell’abitazione del pizzaiolo, ma il 17 novembre 2018 ha telefonato disperata alla sala operativa dei Carabinieri denunciando di essere stata violentata e rapinata. I militari del Radiomobile di Sacile sono intervenuti nell’abitazione del pizzaiolo e hanno sequestrato tutto ciò che poteva provare la violenza. L’episodio è stato ricostruito sulla base delle dichiarazioni della 26enne. Era molto scossa, raccontò che il pizzaiolo l’aveva afferrata per i capelli costringendola a praticargli sesso orale. Poi l’aveva presa a schiaffi per impadronirsi dei 200 euro che il fidanzato le aveva lasciato per le proprie necessità quotidiane e che lei aveva nascosto nel reggiseno.
Sulla scorta degli accertamenti dell’Arma e delle dichiarazioni della ragazza, il pm Andrea Del Missier ha chiesto il rinvio a giudizio del 36enne. La difesa non ha chiesto di chiudere il procedimento con riti alternativi. «Ritengo - spiega l’avvocato Francesco Taurisano del Foro di Bari, precisando che il suo assistito non è mai stato sottoposto a misura cautelare per violenza sessuale - che soltanto l’istruttoria dibattimentale potrà fare chiarezza sulla vicenda». L’imputato, infatti, continua a respingere la ricostruzione fatta dalla persona offesa. Il processo comincerà il prossimo 10 luglio. La vittima finora non si è costituita parte civile.
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