Pestata dal marito per come educa i figli: le sputa in faccia mentre la soffoca

Giovedì 20 Febbraio 2020
Pestata dal marito per come educa i figli: le sputa in faccia mentre la soffoca
PADOVA - È stata brutalmente picchiata dal marito. Questa volta per via della divergenza di opinioni sull'educazione dei loro figli. Ma quella dell'altro giorno è stata l'ultima violenza e umiliazione che ha subìto. La vittima, una donna di 35 anni, romena, ha deciso di denunciare l'ennesimo pestaggio del marito, un 32enne albanese che ora è in carcere. 

I due sono sposati da sette anni e vivono in un appartamento in città, in zona Chiesanuova, assieme ai due figli piccoli. Proprio alcune scelte sull'educazione dei bambini sono state alla base della sfuriata che ha condotto l'uomo al Due Palazzi e costretto la moglie all'ennesima visita al pronto soccorso.  Lunedì sera i due coniugi hanno discusso animatamente come molte altre volte e lui, di nuovo, l'ha aggredita e le ha ordinato di andarsene di casa.

La situazione sembrava essersi calmata ma poche ore dopo, nel primo pomeriggio di martedì, la tensione è tornata a esplodere tra le mura domestiche. Mentre i bimbi erano a casa di alcuni parenti, marito e moglie sono tornati a litigare e l'ira dell'albanese ha di nuovo colpito la compagna. Il marito le ha stretto le mani al collo, scaraventandola a terra e poi sul letto e arrivando a sputarle in faccia mentre la soffocava. Terrorizzata e malconcia, la moglie è riuscita a fuggire in strada e a chiamare il 113 che ha immediatamente inviato sul posto una pattuglia.
Raggiunta dagli agenti è stata lei stessa a raccontare, con dovizia di particolari, le ultime terribili ore passate in casa. 

Diverse altre volte, infatti, nel corso degli ultimi tre anni, la 35enne era finita al pronto soccorso ricevendo numerosi referti delle percosse subite, collezionando giorni su giorni di prognosi per le botte ricevute: labbra spaccate, occhi tumefatti, graffi sul volto. Di tutto. In virtù delle nuove norme del Codice rosso il 32enne albanese è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e trasferito in carcere. La donna è invece stata accompagnata all'ospedale e dimessa con una prognosi di tre giorni. Molto più lunghe da guarire saranno le ferite dell'anima, con la paura e il terrore di venire ancora una volta picchiata e umiliata, magari davanti agli occhi sconvolti dei propri figlioli. 
M.L.
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