Palpeggiò una ragazza in bicicletta con l'amica, un giovane a processo

Giovedì 20 Febbraio 2020 di Francesco Campi
La località balneare polesana di Rosolina Mare

Due ragazze in bicicletta, nella pineta di Rosolina mare. Una giornata estiva spensierata, di mare e divertimento, fino a quando una macchina non si è avvicinata e si è fermata. Secondo quanto poi denunciato dalle due giovani donne, infatti, ne sarebbe sceso un ragazzo che le avrebbe inseguite e avrebbe poi raggiunto una delle due, allungando le mani su di lei e palpandola, in particolare toccandole un seno e una coscia. Un gesto repentino che aveva incontrato il rifiuto della giovane, colta di sorpresa e spaventata per quell’assalto a sfondo sessuale che non solo non voleva, ma che l’avrebbe terrorizzata e disgustata. Poi l’uomo era risalito in macchina e fuggito senza lasciare tracce.
Per questo fatto, avvenuto l’estate scorsa, ieri il giudice per le udienza preliminari Raffaele Belvederi ha rinviato a giudizio un giovane italiano, di origini nordafricane, che difeso dall’avvocato Ivan Agnesini, sarà ora chiamato a difendersi in un processo dall’accusa che gli viene mossa di violenza sessuale.
L’INDAGINE
Dopo il palpeggiamento, l’uomo era riuscito a far perdere le proprie tracce e gli inquirenti non avevano, in un primo momento, molti elementi su cui lavorare per rintracciarlo, se non il modello dell’auto che una delle due ragazze riteneva di aver individuato con certezza. Seguendo questa pista, con un sommario identikit, gli investigatori sono riusciti a risalire a un sospettato che attraverso un confronto fotografico, è stato riconosciuto dalla vittima.
Secondo il giudice per le indagini preliminari ci sono elementi a sufficienza perché l’accusa venga sostenuta in un processo.
Rosolina Mare è stata teatro anche di un’altra vicenda con tratti analoghi, nell’agosto del 2007, con le vicende giudiziarie che si sono trascinate per oltre dieci anni.

In quel caso, durante una giornata al mare, un 26enne di Fratta aveva allungato le mani sull’amica più piccola, anche lei di Fratta, che allora non aveva ancora compiuto 17 anni, costringendola a subire atti sessuali contro la sua volontà. Il ragazzo era stato fidanzato di una cugina di lei e quel giorno i due erano andati insieme al mare, a Rosolina. Durante la giornata in spiaggia, a un certo punto il giovane avrebbe stretto la ragazzina con violenza, gettandola in mare, baciandola sul collo e sulla bocca, palpandole il seno e il sedere, arrivando poi a infilare le mani sotto il suo costume. Nel 2010 per questi fatti il ragazzo era stato condannato in primo grado per violenza sessuale su minore a 2 anni e 6 mesi. Nel novembre del 2017 la Corte d’Appello di Venezia ha confermato la condanna, ma ha ridotto la pena a un anno e 8 mesi.

Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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